Estate, la vita cambia nel monastero. Tempi più distesi e qualche pausa anche in clausura

Care suore clarisse, questa è un’estate speciale. Si respira più libertà, più leggerezza, anche se forse non ci siamo ancora lasciati del tutto alle spalle la pandemia. Come la state trascorrendo in monastero? Come sarà per voi questo periodo estivo? Una suora di clausura ha la possibilità di andare in “vacanza”? Sono curiosa.

Un caro saluto Gianna

Cara Gianna il tempo estivo segna la vita anche all’interno del monastero, arrecando piccoli cambiamenti negli orari e nello scorrere del quotidiano. Il caldo che ci avvolge tanto atteso nel tempo invernale, le belle giornate di sole, anche se un po’ afose, fanno sentire la necessità di uno spazio più disteso per permettere a frate corpo di prendersi un po’ di “pausa”, di riposo.

La preghiera e il lavoro scandiscono ancora le nostre giornate nel monastero, mentre interrompiamo la formazione sistematica e alcune attività verso l’estero, come l’accoglienza dei gruppi o le varie iniziative. In questo tempo estivo non andiamo in vacanza in qualche località marina o montana, ma durante il mese di luglio e di agosto programmiamo alcune settimane di “ferie” dove manteniamo i servizi necessari allo svolgimento della vita comunitaria, cucina, infermeria e accoglienza, mentre il tempo rimanente ogni sorella lo gestisce liberamente e autonomamente.

L’estate in monastero: creatività e lavoretti artigianali

È il momento di sbizzarrirsi nella creatività o nell’intraprendenza, nella realizzazione di lavoretti artigianali, o di qualche interesse culturale o artistico, di dare più spazio alla preghiera, alla lettura o all’approfondimento personale. Ad allietare il tempo estivo contribuiscono alcune cene all’aperto nei nostri bellissimi chiostri, o semplici “merendine” fraterne dove la condivisione di un thè freddo o di un gelato casalingo sono l’occasione propizia per una conversazione e condivisione fraterna, o la possibilità di programmare insieme la visione di un film.

La nostra è una vita semplice nel suo scorrere quotidiano dove, a volte, ci ritroviamo anche per la raccolta della frutta che le nostre piantagioni ci donano con abbondanza. Niente di speciale quindi, ma una possibilità per vivere con più consapevolezza la dimensione della gratuità e del tempo come dono da gustare e non da possedere, vivendo con pienezza la dimensione contemplativa della vita. La sfida è saper rivedere la vita come dono, come una realtà da ricevere, da accogliere, e non solo da vivere come protagonisti attivi. Il tempo estivo permette uno sguardo diverso sulla realtà e sul modo di abitare i nostri spazi godendo della bellezza della nostra ortaglia o dei chiostri che allietano il monastero. Inoltre possiamo leggere il “libro” della natura che ci circonda per riscoprirvi l’impronta della bontà e bellezza della provvidenza divina che ci apre alla lode e alla preghiera.

La contemplazione della natura

Anche la dimensione del riposo e della festa sono necessari per recuperare quella dimensione di gratuità che ricrea non solo il corpo, ma tutta la persona per poter cantare con tutta la creazione la nostra lode:

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e ’honore et onne benedictione.

Ad te solo, Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore, de te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento.

Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robustoso et forte.

Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.

Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che ’l sosterrano in pace, ca da te, Altissimo, sirano incoronati.

Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò scappare: guai a quelli che morrano ne le peccata mortali;

Beati quelli che trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ’l farrà male.

Laudate et benedicete mi’ Signore’ et ringratiate et serviateli cum grande humilitate