Oratorio Sant’Anna: il Cre si fa con tutta la comunità e all’insegna del gioco

Abbiamo capito che il Cre è bello, giocare lo è altrettanto, ma con chi possiamo giocare? Con tutti ovviamente perché si gioca insieme. Così si creano legami e ci si prende cura l’uno dell’altro. Oggi l’oratorio di Sant’Anna in Bergamo conclude la sua esperienza tra abbracci, sorrisi e saluti, ma facciamo un passo indietro per raccontare come tutta la comunità, insieme, si sia messa al servizio dei più piccoli.

Questa esperienza, infatti, ha visto protagonisti non solo giovani e adolescenti, ma anche molti adulti che hanno messo a disposizione il loro tempo per prendersi cura delle giovani generazioni: è stato un vero e proprio gioco di squadra. “Il Cre è un momento di gioia per tutti -racconta Giulia Bonomi, coordinatrice dell’oratorio di Sant’Anna in Bergamo-. In questo mese vengono coinvolte diverse fasce d’età sia come fruitori che come volontari. È un’esperienza che fa bene a tutti ed è importante che la comunità si senta coinvolta perché offre il suo sostegno e dà fiducia al Cre. Senza questi due elementi, l’esperienza non sarebbe possibile”.

Lavorare insieme puntando sul coinvolgimento di generazioni diverse tra loro significa non solo arricchire il Cre, ma anche dare a tutti la possibilità di crescere prendendo spunto da ciò che vede nell’altro. Alla base è fondamentale avere una squadra capace di guardarsi negli occhi e parlarsi sinceramente come persone vere. Insieme si possono affrontare gioie, fatiche, momenti di sconforto e grandi soddisfazioni. Ciò che conta è la condivisione che è fondamento di ogni Cre per dare ai bambini e ai ragazzi per l’opportunità di vivere un’esperienza nella loro dimensione di felicità.

La parola “insieme” non ha un significato scontato come non è scontato vedere un’intera comunità che si mette in gioco per i più piccoli e che, soprattutto, ripone un sacco di fiducia nel Cre. Senza i bambini e i ragazzi non esisterebbe il Cre, ma senza comunità non ci sarebbe nessuno a renderlo realtà. Grazie alla disponibilità di tanti volontari si sostiene questa dimensione di felicità che fa bene a tutti, dai più piccoli fino più grandi. Tra i tanti adulti che si sono resi disponibili per l’oratorio di Sant’Anna c’è anche Cristina che spiega così la sua scelta: “Ho scelto di fare il Cre perché è un momento dell’anno in cui, oltre a incontrare le persone con cui collabori abitualmente, incontri anche tanti bambini e ragazzi in una luce diversa. Loro danno il meglio, e anche il peggio, di sé ed è bello riscoprirli così”.

Fare squadra tra diverse generazioni non è sempre facile, ma all’oratorio di Sant’Anna si è creato un buon equilibrio in cui ciascuno riesce a mettere in risalto i propri punti di forza e viene aiutato nei momenti di difficoltà. “Tra animatori, coordinatori e volontari è importante dirsi sempre tutto, sapersi ascoltare e, soprattutto, sapere chiedere aiuto e saperlo offrire quando qualcuno ne ha bisogno -spiega Giulia-. Bisogna essere sempre disponibili. Gli animatori sono fantastici e fare squadra con loro significa anche ascoltare i loro bisogni perché bisogna prendersi cura anche di loro e tutti, coordinatori, don e volontari, sono sempre pronti a farlo”.

La squadra del Cre si prende cura di tutti e, allo stesso tempo, cammina e cresce insieme come sottolinea Cristina: “Fare squadra significa essere sul pezzo insieme ed essere presenti con il cuore. Bambini, ragazzi, animatori, coordinatori e volontari devono essere sempre una cosa sola per viaggiare insieme”.  

In un’estate ancora caratterizzata da regole da rispettare, il Cre non è semplicemente un punto di ritrovo. Coinvolgere bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti e don per il bene della comunità è un grande e bellissimo segno di speranza: un buon auspicio di poter tornare presto a giocare e vivere nuove esperienze insieme.