“Cum operari”, per tutto il mondo della cooperazione sociale bergamasca

Bergamo Festival e Confcooperative Bergamo con la collaborazione di consorzio SOLCO CITTÀ APERTA, consorzio RIBES, FILEO e UFFICIO per la PASTORALE SOCIALE e del LAVORO presentano l’incontro:

“CUM OPERARI, ciò che abbiamo imparato, ciò che stiamo vivendo, ciò che desideriamo trasmettere”.


21 luglio ore 17.00, Abbazia San Paolo D’Argon

Dialogano:
Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia
Don Giuliano Zanchi, Direttore scientifico della Fondazione Adriano Bernareggi
Don Cristiano Re, Direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della
Diocesi di Bergamo

“Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose
dall’alto, non avere macigni sul cuore”
Italo Calvino, tratto da “Lezioni americane”

Per il terzo anno consecutivo dalla collaborazione di Bergamo Festival con Confcooperative Bergamo nasce un evento che vuole essere un dono per tutto il mondo della cooperazione sociale bergamasca. Una riflessione nata da un gruppo di dirigenti del consorzio Sol.co Città Aperta e del consorzio Ri.bes con il confronto di alcuni membri del comitato scientifico di Bergamo Festival, nello specifico nelle persone di Elena Catalfamo, giornalista de L’Eco di Bergamo e di Don Cristiano Re, Direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo a partire dal tema di quest’anno “Di generazione in generazione costruire il presente per abitare il futuro”.

Questo tempo di pandemia che abbiamo attraversato e nel quale ci troviamo tutt’oggi a vivere, ci ha insegnato qualcosa? Ci stiamo lasciando interrogare dagli eventi che accadono nelle nostre vite e in chi ci sta accanto? O siamo sempre gli stessi? In caso contrario, possiamo lasciarci interpellare da ciò che ci succede? In caso affermativo, in che modo e quanto siamo veramente disposti a mettere in gioco di noi stessi per apprendere? Per fare spazio, per creare il vuoto e capire cosa resta di noi, del nostro modo di vivere e quali azioni è prioritario intraprendere nel nostro lavoro? Il lavoro educativo richiede grande dispendio di energie fisiche, mentali ed affettive, come possiamo prenderci cura degli altri, se prima non abbiamo cura di noi stessi? Ci sono tanti aspetti del nostro lavoro educativo che vorremmo migliorare, cosa vogliamo lasciare per le nuove generazioni di educatori? Quali sfide? Quali punti fermi? L’educatore può essere nel suo agire l’artigiano dell’ex-ducere, ciòè tirare fuori e condurre? Chi abita con noi i territori dove lavoriamo e viviamo ci aiuta a raccogliere e a rilanciare la grande sfida dell’educare una comunità e i suoi abitanti? Le amministrazioni comunali, le parrocchie, i volontari del territorio, siamo certi di far squadra con loro e loro con noi, per il bene delle comunità?

Ci verrà proposta una fotografia sulla situazione italiana rispetto al tema della cura, della fiducia nel
prossimo, di quali segni ha lasciato la pandemia e quali sguardi in avanti possiamo immaginare
, per fare questo urge andare a recuperare le dimensioni di senso, di motivazione e i valori che ci
permettono di restare umani e ritrovare nuova umanità.


L’incontro sarà introdotto da Giuseppe Guerini presidente di Confcooperative Bergamo. Dialogano
Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia, Don Giuliano Zanchi, Direttore scientifico della
Fondazione Adriano Bernareggi e Don Cristiano Re, Direttore dell’Ufficio della Pastorale
Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo. Accompagna l’evento una performance
musicale di Matteo Gualandris.


L’incontro, gratuito, è a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito: https://bit.ly/cum-operari

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