Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. L’amore è lievito dell’attesa

attesa

La meditazione della settimana a cura dei giovani collaboratori dell’Ufficio diocesano Tempi dello Spirito. Il tema della settimana è come viviamo le attese, a partire da una poesia di Emily Dickinson.

To wait an Hour – is long – If Love be just beyond – To wait Eternity – is short – If Love reward the end.

Emily Dickinson


74…75…76. Finalmente tocca a me. Dieci minuti in fila dal fornaio sembrano infiniti, soprattutto quando hai fame e senti quel profumo di pane appena sfornato passarti sotto il naso… eppure sono solo dieci minuti. Dieci minuti che, al contrario, volano se fai due chiacchiere con quell’amico o con quell’amica che non vedevi da tempo. 

Ciò che conta è come vivi il tempo

Già, il tempo è relativo diceva la maestra… ciò che conta è come lo vivi. Il punto è … io come vivo l’attesa? Perché in fondo la vita è fatta di attese. Hai presente quando conti i giorni che mancano alla fine della scuola o quelli che ci separano da una grande festività? Sono tempi di attesa coi fiocchi.

Anche in tempo di ferie ci confrontiamo con l’attesa. C’è chi deve aspettare due ore dopo pranzo prima di tuffarsi in mare e chi non vede l’ora di gettarsi sul buffet.

C’è chi non vede l’ora di arrivare in vetta alla montagna e chi scalpita perché è scattato il rosso e deve sacrificare un minuto della sua vita fermo al semaforo.

Non tutte le attese sono uguali

C’è poi chi da mesi vive nell’attesa di un ritorno, magari del coniuge partito per motivi di lavoro o perché è andato in guerra… c’è chi attende le visite di un figlio o di un nipote alla casa di riposo. C’è chi aspetta un bambino e chi attende la pensione. 

È proprio vero. Non tutte le attese sono uguali, alcune scendono in profondità. Ma cosa dia profondità ad alcune di queste piuttosto che ad altre non è immediato a scoprirsi. 

Lo dice bene la poesia di Emily Dickinson, che potrei pressappoco tradurre così: “Aspettare un’ora è tanto / se l’Amore è appena oltre/ Aspettare l’eternità è poco/ se l’Amore alla fine ne è la ricompensa”. Secondo la poetessa americana è l’Amore con cui si aspetta chi/ciò che si attende a ricompensare l’attesa stessa e a fare la differenza tra un’attesa sterile e un’attesa feconda. L’Amore è lievito dell’attesa. Allora mi chiedo: quanto Amore c’è nelle mie attese quotidiane? Per che cosa o per chi sono disposto a mettermi in attesa?