Molte fedi sotto lo stesso cielo 2021: “Diremo io o noi”? Si parte con Gaël Giraud e Carlo Petrini

L’edizione 2021 di ‘Molte fedi sotto lo stesso cielo’ è stata presentata ufficialmente mercoledì 8 settembre. La rassegna culturale organizzata dalle Acli di Bergamo giunge così alla sua XIV edizione. Quest’anno torna al formato “in presenza”, dopo un anno caratterizzato solo da appuntamenti online. Tutti gli eventi saranno comunque trasmessi sul sito, sulla pagina facebook e sul canale youtube della rassegna, ma il pubblico tornerà a riempire chiese e teatri, nel rispetto delle norme sanitarie vigenti.

Molte fedi, una rassegna di oltre 80 appuntamenti

L’autunno bergamasco si preannuncia ricco di eventi culturali: oltre ottanta appuntamenti dedicati ai temi più diversi che toccano gli ambiti più diversi, dalle narrazioni all’ambiente, dal cinema alla geopolitica, dall’arte alla spiritualità. 

Mercoledì 8 settembre alle 21.00 ad aprire le danze saranno Gaël Giraud, gesuita, economista e teorico della ‘transizione ecologica’ e Carlo Petrini, gastronomo e fondatore di Slow Food, che dialogheranno nell’aula magna dell’Università di Bergamo in un incontro dal titolo ‘Dopo la pandemia, ripensare lo sviluppo’. Un’ouverture all’insegna della questione ambientale per introdurre la prima novità dell’edizione 2021: la sezione ‘Cura del mondo’, con tre appuntamenti dedicati interamente all’ecologia. 

“Diremo io o noi?” Una domanda che ne contiene molte

Aspettavamo questo momento con trepidazione, consapevoli che sarà comunque una sfida difficile – ha dichiarato Daniele Rocchetti, presidente delle Acli provinciali e ideatore della rassegna -. Una sfida radicale che riecheggia soprattutto nel titolo ‘Diremo io o noi?’ scelto per questa XIV edizione. Si tratta di un verso di Adesso, una poesia scritta da Mariangela Gualtieri per gli amici del monastero di Bose nel marzo scorso. Ci è parsa illuminante e profetica rispetto al tempo che stiamo vivendo.”

Una domanda che nel testo, spiega Rocchetti, è accompagnata da mille altri interrogativi: “Diventeremo cosa? Ma quanto grande il noi? Quanto popolato? La poesia non fa altro che portare a galla di nuovo e con una forza inedita alcuni moti dell’animo che si trasformano in invocazioni, in perplessità, in ricerca. Sono le domande consuete, quelle che ci sorgono ogni tanto di fronte al dramma. Ma sono sempre nuove. Il bacino dal quale emergono è sempre terribilmente diverso. Questo è lo spazio che vorremmo abitare. Sarà difficile risolvere l’enigma posto nel titolo. Ma è proprio questo quello in cui non vogliamo cadere. Vogliamo stare nella domanda, sentendone anche un po’ l’angoscia: si tratta di una sfida seria. Di una cosa però siamo certi: potremo farlo solo se insieme decideremo di lasciarci stupire. Saremo guidati in questo itinerario da donne e uomini come noi mendicanti di senso: da Cristina Cattaneo, a cui consegneremo il Premio Costruttori di ponti, a Gilles Kepel, islamologo, da Agnese Moro e Adriana Faranda a Stefano Mancuso, da grandi giornaliste come Iman Sabbah e Monica Maggioni al teologo Christoph Theobald”.

La conferenza stampa di presentazione della rassegna Molte Fedi edizione 2021

Nonostante le difficoltà del periodo, anche quest’anno diversi territori si sono mobilitati per partecipare alla rassegna costruendo una serie di iniziative a livello locale. Tutte le informazioni su questi e sugli altri eventi sul sito www.moltefedi.it.

Con l’inizio della rassegna si avvia anche l’esperienza dei Circoli di R-esistenza, i gruppi di lettura formati da una dozzina di partecipanti che si ritrovano quattro volte lungo il periodo di ‘Molte fedi’ per leggere il testo che guida l’edizione.

“Nel cantiere dell’educare” di don Armando Matteo e Chiara Giaccardi

C’è la questione educativa al centro de “Nel cantiere dell’educare”, scritto appositamente per le Acli provinciali da don Armando Matteo, docente di Teologia Fondamentale all’Urbaniana di Roma e autore di diversi saggi, e Chiara Giaccardi, docente di Sociologia e Antropologia dei Media presso la Cattolica di Milano. Il libro analizza come durante un evento come la pandemia i luoghi formativi per eccellenza, come la scuola e la famiglia, hanno conosciuto vuoti, dinamiche e tensioni inaudite; la didattica a distanza e lo smart working hanno aperto tanti interrogativi da affrontare.

Quest’anno la rassegna delle Acli di Bergamo gode del sostegno di Intesa Sanpaolo.  “Il sostegno rientra in un più ampio intervento della banca a favore dello sviluppo culturale di un’intera collettività – ha spiegato Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia Nord -, nella consapevolezza e convinzione che la crescita ed il benessere di un territorio passano anche attraverso l’arte e la cultura. Ruolo fondamentale assumono a tal proposito l’organizzazione e la pianificazione di iniziative e momenti collettivi di educazione sociale, civile ed economica”.

Tutti, inoltre, potranno contribuire alla realizzazione della rassegna, attraverso la sottoscrizione di una card, ordinaria o da sostenitore.