Lallio, grande successo per «Four Seasons Anniversaries»: la maratona jazz- organistica in omaggio a Sweelinck, Stravinskij, Piazzolla e Saint-Saëns

Cinque ore e mezza di grande musica, senza interruzioni, con un pubblico attento e numeroso alla chiesa parrocchiale dei Santi Bartolomeo e Stefano di Lallio, grazie alla maratona musicale «Four Seasons Anniversaries», avvenuta la sera dello scorso 2 settembre. Una manifestazione che è stata resa possibile dal direttore artistico Alessandro Bottelli in collaborazione con la parrocchia di Lallio, l’associazione bergamasca Jazz Club, gli sponsor che l’hanno sostenuta e i media partner .

Un omaggio a quattro grandi autori

Dopo il successo della prima maratona musicale, dedicata a Bach lo scorso anno, «in questa seconda kermesse, saranno omaggiati quattro autori, dei quali, quest’anno, rincorrono i rispettivi anniversari», come dice don Fabio Trapletti, il parroco di Lallio, in occasione della notte bianca. «Sono compositori molto diversi tra di loro: un compositore della seconda metà del ‘500, Sweelinck che ha iniziato la grande scuola dell’organo nel Nord Europa; Saint-Saëns, grande organista, ha composto molti brani per organo; Stravinskij, questo genio assoluto della musica e Astor Piazzolla, l’inventore del nuevo tango», sottolinea Alessandro Bottelli, parlando del quartetto di compositori che sono stati celebrati.

 «Four Seasons Anniversaries» è stata una maratona musicale senza precedenti che ha visto le esibizioni di ben sedici musicisti, tra organisti e jazzisti di alto livello, già intervenuti nelle passate edizioni di «Box Organi», accompagnate, solo per alcuni brani, dalle danzatrici Sara Battisti e Francesca Argenta che hanno eseguito delle sorprendenti coreografie di balletto neoclassico, dando un’ulteriore espressività e grazia alle esecuzioni dei musicisti stessi.

L’esibizione del fisarmonicista Nadio Marenco accompagnata dalle due ballerine Sara Battisti e Francesca Argenta.

La serata è stata introdotta da un’improvvisazione circolare, un’esecuzione tipica del genere jazz, sul tema iniziale de Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij con sei jazzisti che, spiega il direttore artistico Bottelli, «si sono passati questo tema e ognuno lo ha poi rielaborato a suo modo». Essi erano: Alberto Varaldo all’armonica a bocca, Paolo Manzolini alla chitarra, Tino Tracanna e Massimiliano Milesi ai sassofoni, Angelo Cultreri all’organo Hammond e Andrea Andreoli al trombone. Infatti, a turno, hanno rivisitato l’introduzione di questa composizione che, nel 1913, Stravinskij aveva affidato agli strumenti a fiato per richiamare i suoni della natura che si risveglia.

Una maratona di improvvisazione jazz

A seguire, a suonare per primo l’organo Bossi Urbani 1889, della parrocchia, è stato il decano organista piemontese Giancarlo Parodi che ha eseguito quattro composizioni musicali: Toccata SwWV 298 di Sweelinck; Méditation tratta da Trois Morceaux op.1 per armonio di Saint-Saëns; Les Cinq Doigts di Stravinskij del 1921, caratterizzata da brevi melodie di diversa difficoltà ritmica dalla dolce alla vivace; Adiós Nonino di Piazzolla, seguendo la riebolazione di Roberto Olzer, allievo dello stesso Giancarlo Parodi.

Poi, si è esibito il primo duo di jazzisti che era formato dal chitarrista Paolo Manzolini e Angelo Cultreri all’organo Hammond che, insieme hanno eseguito delle improvvisazioni su: Tristeza de un doble a di Piazzolla, Le Cygne (tratto da Le carnaval des animaux) e Danse macabre di Saint-Saëns. Mentre, all’organo della parrocchia, si è esibito Fausto Caporali che si è cimentato a suonare: Finale della Sinfonia n.3 op.78 “avec orgue” di Saint-Saëns, Milonga del Ángel di Piazzolla e un’improvvisazione realizzata, da Caporali, sui temi di Petruška, il balletto di Stravinskij che racconta la storia del popolare personaggio del teatro dei burattini russo.

Poi, è stato il turno di: Nadio Marenco che ha eseguito con la sua fisarmonica delle improvvisazioni jazz su Pulcinella di Stravinskij, in particolare, Sinfonia e Serenata; Riccardo Castagnetti all’organo (in sostituzione di Manuel Tomadin) che ha suonato tre brani dell’olandese Sweelinck, tra cui Fantasia Cromatica; la vocalist Greta Caserta e il chitarrista Michele Gentilini che insieme hanno eseguito delle improvvisazioni jazz sui brani di Piazzolla, ovvero Libertango, El Viaje e Oblivion; Wladimir Matesic ha suonato all’organo tre composizioni di Camille Saint- Saëns, ovvero Prelude et Fugue en re mineur op. 109 n.1, Bénédiction nuptiale in fa maggiore op. 9 e Allegro giocoso op. 150 n.7 (da Sept Improvisations op. 150).

L’esibizione della vocalist Greta Caserta con il chitarrista Michele Gentilini e le ballerine Sara Battisti e Francesca Argenta.

Nella terza parte della maratona musicale si sono esibiti:  i sassofonisti Tino Tracanna e Massimiliano Milesi, riproponendo insieme, su improvvisazione jazz, Pastorale ed Ebony Concerto di Stravinskij. Riccardo Castagnetti per la seconda volta, all’organo, ha suonato Fantasia Ut Re Mi Fa Sol La à 4 SwWV 263 di Sweelinck, L’Éléphant, Le Cygne e Tortues (tratti da Le carnaval des animaux) di Camille Saint-Saëns, Tango di Stravinskij in una sua elaborazione organistica e, in prima esecuzione assoluta, Il Preludio e fuga –  Omaggio a Stravinskij di sua composizione. Il trombonista Andrea Andreoli con creatività, ha rielaborato in chiave jazz alcuni temi tratti da Le carnaval des animaux di Saint-Saëns. L’organista Roberto Olzer ha eseguito, all’organo della chiesa, delle suite di improvvisazioni su Introduction et Marche royale du Lion (da Le carnaval des animaux) di Saint-Saëns, Berceuse (da L’oiseau de feu) di Igor Stravinskij e il tango argentino Vuelvo al Sur di Piazzolla.

Infine, a conclusione della serata, si sono esibiti: Stefano Rattini all’organo che ha eseguito Mein junges Leben hat ein End SwWV 324 di Sweelinck, Rhapsodie sur de Cantiques Bretons op. 7 n.3 di Camille Saint-Saëns, Ave Maria (Tanti anni prima) di Piazzolla e Danse (da Hommage à Igor Stravinsky) di Naji Hakim. L’armonicista Alberto Varaldo e il fisarmonicista Nadio Marenco insieme hanno improvvisato su Café 1930 (da Histoire du Tango) di Piazzolla, I. Movimento di Stravinskij (da Three Pieces for Clarinet Solo) e che è stato adattato per harmonica cromatica dallo stesso Varaldo ed Escualo di Piazzolla. Ivan Ronda ha concluso brillantemente la serata, all’organo parrocchiale, con Ballo del Granduca di Sweelinck, Fuga op. 161 n.3 e Marche Militaire Francaise (da Suite Algerienne) ed elaborata dallo stesso Ronda, Scherzo di Stravinskij e Oblivion di Piazzolla.