Sinodo, presentato il documento preparatorio. La fase di ascolto da ottobre

Chiesa e giovani

Uno strumento “per favorire la prima fase di ascolto e consultazione del Popolo di Dio nelle Chiese particolari (ottobre 2021 – aprile 2022), nella speranza di contribuire a mettere in moto le idee, le energie e la creatività di tutti coloro che prenderanno parte all’itinerario, e facilitare la condivisione dei frutti del loro impegno”. 

È il documento preparatorio del Sinodo, dal titolo “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”, che si aprirà solennemente il 9-10 ottobre prossimi a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni Chiesa particolare.

Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’ottobre del 2023, a cui farà seguito la fase attuativa, che coinvolgerà nuovamente le Chiese particolari.

Le caratteristiche del contesto contemporaneo e spunti di riflessione

Il testo, diviso in tre parti, comincia tracciando “alcune caratteristiche salienti del contesto contemporaneo. Si dedica poi a illustrare sinteticamente “i riferimenti teologici fondamentali per una corretta comprensione e pratica della sinodalità”.

Offre “alcuni spunti biblici che potranno nutrire la meditazione e la riflessione orante lungo il cammino” e illustra “alcune prospettive a partire dalle quali rileggere le esperienze di sinodalità vissuta”. Espone “alcune piste per articolare questo lavoro di rilettura nella preghiera e nella condivisione”.

Un vademecum metodologico per organizzare i lavori

Per accompagnare concretamente l’organizzazione dei lavori viene proposto un Vademecum metodologico, allegato al documento preparatorio e disponibile sul sito dedicato, che offre “alcune risorse per l’approfondimento del tema della sinodalità”, tra cui il Discorso per la Commemorazione del 50° anniversario dell’istituzione del Sinodo dei Vescovi, tenuto da Papa Francesco il 17 ottobre 2015, e il documento “La sinodalità nella vita e nella missione della Chiesa”, elaborato dalla Commissione Teologica Internazionale e pubblicato nel 2018.

“La Chiesa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno”

“Non possiamo nasconderci che la Chiesa stessa deve affrontare la mancanza di fede e la corruzione anche al suo interno”. 

È il “mea culpa” contenuto nel documento preparatorio del Sinodo, diffuso oggi e nel quale si cita in particolare “la sofferenza vissuta da minori e persone vulnerabili a causa di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”.

“Siamo continuamente interpellati come Popolo di Dio a farci carico del dolore dei nostri fratelli feriti nella carne e nello spirito”, l’invito del testo: “per troppo tempo quello delle vittime è stato un grido che la Chiesa non ha saputo ascoltare a sufficienza.

Si tratta di ferite profonde, che difficilmente si rimarginano, per le quali non si chiederà mai abbastanza perdono e che costituiscono ostacoli, talvolta imponenti, a procedere nella direzione del camminare insieme”.


“Fare i conti con una cultura impregnata di clericalismo”

“La Chiesa tutta è chiamata a fare i conti con il peso di una cultura impregnata di clericalismo, che eredita dalla sua storia, e di forme di esercizio dell’autorità su cui si innestano i diversi tipi di abuso (di potere, economici, di coscienza, sessuali)” dice ancora il documento.

E poi l’appello: “È impensabile una conversione dell’agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del Popolo di Dio: insieme chiediamo al Signore la grazia della conversione e l’unzione interiore per poter esprimere, davanti a questi crimini di abuso, il nostro pentimento e la nostra decisione di lottare con coraggio” .

Tra i segni di speranza fioriti nella comunità cristiana, c’è “il desiderio di protagonismo all’interno della Chiesa da parte dei giovani, e la richiesta di una maggiore valorizzazione delle donne e di spazi di partecipazione alla missione della Chiesa”, come la recente istituzione del ministero laicale del catechista e l’apertura alle donne dell’accesso a quelli del lettorato e dell’accolitato.