Quartiere di Loreto in festa, domenica entrano nel vivo le celebrazioni

In tempi passati, quella della Madonna di Loreto era una delle sette cappelle che costellavano i dintorni della città ed è una delle poche sopravvissute all’impetuoso sviluppo urbanistico.
Poi ha dato il nome al quartiere, è stata la chiesa parrocchiale e attualmente è un santuario.

Domenica 12 settembre entrano nel vivo le celebrazioni per il 400° della sua erezione, alle quali interverrà il vescovo Francesco Beschi. Nel 1453 a Loreto sorgeva una cappella dedicata a Maria Annunciata. Accanto, l’8 settembre 1620 iniziò la costruzione di una chiesa, prendendo a modello la Santa Casa di Loreto, nelle Marche, derivandola dall’omonima devozione presente nella
chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro in Colonna. I lavori si conclusero nel 1621 e la consacrazione avvenne nel 1622. Il 12 giugno dello stesso anno vi fu collocata una statua della
Madonna, donata dal vescovo Giovanni Emo. Essendo aumentata la popolazione, nel 1850, sull’area di questa chiesa iniziò la costruzione dell’attuale santuario, su progetto in stile neoclassico dell’architetto Eugenio de’ Capitani. Venne consacrata il 15 marzo 1863 dal vescovo Pierluigi Speranza e tredici giorni dopo la eresse in parrocchia, rimanendo parrocchiale fino al 21 settembre 2008, quando il vescovo Roberto Amadei consacrò la nuova chiesa parrocchiale, dedicata a San Massimiliano Kolbe.

«Il nostro santuario è un punto di riferimento per tutta la città e ha dato il nome anche al quartiere — racconta il parroco don Mario Zanchi —. Nei secoli passati era meta dei viandanti
che dalla pianura giungevano a Bergamo. Resta aperto dalle 7 del mattino alle 19 di sera, per permettere alle persone di entrare per una preghiera personale». L’anno giubilare indetto per la ricorrenza è stato suddiviso in tre momenti a tema. «Il primo — prosegue il parroco — è stato “Chiesa come casa di tutti”. Il secondo “Chiesa come comunità”. Infine “Chiesa come casa comune del creato”, con un’attenzione ai temi della “Laudato si’” di Papa Francesco».
Per il centenario, il curato don Matteo Marcassoli ha composto l’inno «Casa di Maria». Entro fine anno è prevista una pubblicazione storico-artistica sul santuario.