Molte fedi: Edith Bruck, la Shoah e la forza della memoria

Quando l’orrore finisce, quando la tempesta passa, che cosa resta dei sopravvissuti? Chi medica le loro ferite, chi li aiuta a superare il dolore, a mantenerne memoria senza che questo finisca per farli impazzire? È sorprendentemente attuale l’indagine che Edith Bruck, scrittrice ebrea di origine ungherese, sopravvissuta ad Auschwitz, Dachau e Bergen Belsen, compie ne «Il pane perduto», finalista al Premio Strega. L’incontro proposto da Molte Fedi Sotto lo stesso cielo mercoledì 22 settembre alle 20,45 permette di attingere alla saggezza di questa donna straordinaria, oggi novantenne. Dialogando con Paolo Rodari, giornalista e vaticanista de La Repubblica, Edith Bruck ripercorrerà la sua esistenza fatta di fughe tentativi, narrazioni, immagini e vissuti interiori in diretta streaming su moltefedi.iteppen.it, e la pagina Facebook e il canale Youtube della rassegna.

«La storia e la figura di Edith Bruck, con i suoi travagli e i suoi punti di luce, rappresentano un capitolo preziosissimo del Novecento da tramandare alle generazioni future – afferma Daniele Rocchetti, ideatore della rassegna -. E per questo siamo orgogliosissimi di accoglierla a Moltefedi. Dopo aver ospitato Liliana Segre, sulla scia di quel meraviglioso incontro, ci metteremo in ascolto di un racconto intenso. Primo Levi, altro grande testimone dell’Olocausto, ci ricorda il valore inalienabile della memoria “perché ciò che è accaduto, può di nuovo accadere. Sempre e dappertutto”.  In nome di questo monito e di questo compito vogliamo offrire uno spazio ad una donna che in uno dei suoi versi scrisse “Nascere per caso, nascere donna, nascere povera, nascere ebrea è troppo in una sola vita”».

Benedetta Tobagi rilegge il libro di Giona

Si alza il sipario anche per “La Bibbia per l’uomo di oggi”, la sezione di Moltefedi dedicata alla rilettura di testi biblici in chiave contemporanea. Ad inaugurare i due appuntamenti sarà martedì 21 settembre alle 20.45 presso la Chiesa di San Fermo Benedetta Tobagi, figlia di Walter Tobagi, scrittrice, ricercatrice di storia e giornalista.  

«Mi ha molto colpito il libro di Benedetta – dichiara Daniele Rocchetti, presidente delle Acli provinciali -. L’ho letto con gusto e ne ho apprezzato la profondità. Non solo. Credo che abba raggiunto lo scopo per cui è stato scritto: scatenare domande e interpellare ogni vita. Giona è uno strano profeta, un uomo in fuga dal proprio compito e dal proprio destino, refrattario alle richieste del suo Dio. Benedetta Tobagi ha fatto un lavoro magnifico e prezioso e nel suo incontro descriverà, a partire dal testo biblico, un’esperienza universale: per ogni uomo esiste una chiamata e affrontarla è una delle sfide più importanti dell’esistenza. L’intento di questa sezione non è dunque un’incursione esegetica nel testo quanto più riconoscere le domande di sempre di uomini e donne attraverso le pagine della Bibbia, codice universale oltre ogni confessione». 

L’appuntamento in presenza è sold out ma sarà visibile sui canali della rassegna (www.moltefedi.it, pagina Facebook e canale Youtube). 

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