Papa Francesco: “In Europa la presenza di Dio viene annacquata dal consumismo”

“Nel continente europeo, la presenza di Dio viene annacquata – lo vediamo tutti i giorni – nel consumismo e nei vapori di un pensiero unico – una cosa strana ma reale – frutto del miscuglio di vecchie e nuove ideologie”.

A lanciare il grido d’allarme è stato il Papa, durante la catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al suo viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia. “Questo ci allontana nella familiarità con il Signore”, il monito a braccio. In questo contesto, per Francesco, “la risposta che risana viene dalla preghiera, dalla testimonianza, dall’amore umile”.

“Non c’è preghiera senza memoria”

“Amore umile che serve – prosegue il Papa -, il servizio: il cristiano è per servire. È quello che ho visto nell’incontro con il popolo santo di Dio: un popolo fedele, che ha sofferto la persecuzione ateista. L’ho visto anche nei volti dei nostri fratelli e sorelle ebrei, con i quali abbiamo ricordato la Shoah. Perché non c’è preghiera senza memoria. Non c’è preghiera senza memoria”.

“Noi quando preghiamo dobbiamo fare memoria della propria vita, fare memoria del proprio popolo, di tanta gente che ci accompagna, nella città, nel popolo”, l’indicazione a braccio: “vedere quale è stata la nostra storia”. “Un vescovo slovacco – ha rivelato il Papa – mi ha detto: ho fatto il conduttore di tram, per nascondermi dalla persecuzione. Non c’è preghiera senza memoria: fare memoria, questo va bene, mi aiuta a pregare”.

“La fede purifica e allontana dalla mondanità”

“È stato un pellegrinaggio di preghiera, un pellegrinaggio alle radici, un pellegrinaggio di speranza”. Così il Papa, durante l’udienza di oggi in Aula Paolo VI, ha riassunto il suo viaggio apostolico a Budapest e in Slovacchia, che si è concluso una settimana fa.

“La prima tappa è stata a Budapest, per la Santa Messa conclusiva del Congresso Eucaristico Internazionale, rinviata di un anno esatto a causa della pandemia”, ha ricordato Francesco ripercorrendo le tappe del suo 34º viaggio internazionale: “Grande è stata la partecipazione a questa celebrazione. Il popolo santo di Dio, nel giorno del Signore, si è riunito davanti al mistero dell’Eucaristia, dal quale continuamente è generato e rigenerato. Era abbracciato dalla Croce che campeggiava sopra l’altare, a mostrare la stessa direzione indicata dall’Eucaristia, cioè la via dell’amore umile e disinteressato, dell’amore generoso e rispettoso verso tutti, della fede che purifica dalla mondanità e conduce all’essenzialità”.

“Adorare, pregare, camminare, fare penitenza”

“La fede ci purifica sempre, e ci allontana dalla mondanità che ci rovina tutti, è un tarlo”, ha esclamato il Papa a braccio: “E il pellegrinaggio di preghiera si è concluso in Slovacchia nella Festa di Maria Addolorata. Anche là, a Šaštín, presso il Santuario della Vergine dei Sette Dolori, un grande popolo di figli è accorso per la festa della Madre, che è anche la festa religiosa nazionale. Il mio è stato così un pellegrinaggio di preghiera nel cuore dell’Europa, cominciato con l’adorazione e concluso con la pietà popolare”.

“Perché a questo è chiamato anzitutto il Popolo di Dio: adorare, pregare, camminare, peregrinare, fare penitenza, e in questo sentire la pace, la gioia che ci dà il Signore”, ha spiegato Francesco, che poi ha ripetuto fuori testo: “La vita nostra deve essere così: adorare, pregare, camminare, fare penitenza”.