«Grammatica delle passioni», a Romano tre conversazioni sul contemporaneo

Esplorare le passioni come non solo come emozioni istintive ma come elementi che dominano scenari o spazi.

È questo il filo conduttore della terza edizione del Rotary Festival della Cultura «Grammatica delle passioni – Conversazioni sul contemporaneo» che si svolgerà, in tre serate, dal 1 ottobre al 12 novembre, al Teatro della Fondazione Opere Pie Rubini di Romano di Lombardia, sotto la direzione scientifica del professore Fabio Cleto.

Anche quest’anno, il festival rotariano è promosso da Rotary di Romano di Lombardia con l’intendimento di tutto il club e del neo-presidente Diego Lorenzi, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale e la Fondazione Rubini con il patrocinio dei sette club Rotary del Gruppo Orobico 2.

Di fatto, afferma Mirko Rossi, vicepresidente del Club e coordinatore del progetto «Rotary festival della cultura», «il festival, oltretutto, è un’iniziativa che mette in campo molte competenze e richiede uno sforzo corale, che interessa non solo il nostro club ma anche la Fondazione Rubini e l’Amministrazione Comunale di Romano di Lombardia».

Tre parole per riflettere: “Vergogna, casa, crescere”

Arrivare alla terza edizione consecutiva, aggiunge il vicepresidente Rossi, « è dunque una tripla soddisfazione perché dimostra che quando si uniscono le forze si possono creare progetti davvero solidi».

All’interno di quest’edizione del Rotary Festival della Cultura, prosegue il vicepresidente Rossi, «l’auspicio è quello di fornire sempre nuovi spunti di riflessione che attivino percorsi generativi di sapere e di benessere collettivo».

Perciò, con il direttore scientifico del festival, il professore Fabio Cleto, sono state pensate tre parole, ognuna delle quali saranno al centro di un’intervista con un relatore di notorietà significativa: Vergogna, Casa e Crescere.

Il lato oscuro del giudizio. Una passione sociale

Si partirà con il primo appuntamento, venerdì 1 ottobre, che sarà dedicato alla parola «Vergogna» che, definisce il professor Cleto, «è una delle passioni marcatamente sociale, nella misura in cui l’individuo entra in relazione, giudica; la vergogna è percepita da ciascuno di noi, anche quando è attribuita dalla società».

Per affrontare questo tema, interverrà Gabriella Turnaturi, la principale sociologa delle emozioni in Italia e che si è dedicata all’analisi della vita emotiva e delle relazioni affettive.

Ha scritto varie opere tra cui: Flirt, seduzione, amore (Anabasi 1994); Tradimenti. L’imprevedibilità nelle relazioni umane (Feltrinelli 2000, tradotto in Giappone e negli Stati Uniti); Vergogna. Metamorfosi di un’emozione (Feltrinelli 2012); Non resta che l’amore. Paesaggi sentimentali italiani (il Mulino 2018).

Lo spazio in cui si definiscono l’identità e gli affetti

Il secondo incontro, sarà previsto venerdì 29 ottobre e sarà dedicato al concetto di «Casa», perché, sottolinea il professore Cleto, «è lo spazio in cui si definisce l’identità e c’è la dimensione affettiva e relazionale»; ma, la casa è anche un luogo di passaggio per “la casa successiva”, quando da adulti, si cerca di costruire un personale universo nuovo fatto di relazioni e di affetti.

La relatrice sarà Francesca Pasquali, professoressa all’Università degli Studi di Bergamo, dove si occupa di sociologia della comunicazione e della cultura, con particolare attenzione a media, immaginari ed esperienza quotidiana; è anche coordinatrice della laurea magistrale in Comunicazione, Informazione, Editoria e membro dell’Accademia Europea.

Tra i suoi scritti ci sono: I nuovi media. Tecnologie e discorsi sociali (Carocci 2003), Breve dizionario dei nuovi media (Carocci 2006), Spettri d’autore (ECIG 2008), Media e generazioni nella società italiana (FrancoAngeli 2012), Tempo di serie. La temporalità nella narrazione seriale (Unicopli 2018) e Fenomenologia dei social network (Guerini 2018).

Diventare grandi, confrontarsi col mondo ed educare

Infine, per il terzo appuntamento, che si terrà il 12 novembre, la parola protagonista sarà «Crescere».

«È un termine che ha due significati: diventare grandi con l’uscita dalla sfera strettamente domestica per confrontarsi con il mondo e far diventare grandi, quindi educare con un rapporto allievo e maestro», afferma il professore Cleto.

A guidare questo incontro, ci sarà Raffaele Mantegazza, educatore, appassionato di giovani e formazione e che lavora nelle scuole con i ragazzi e insegnanti ed è docente all’Università di Milano-Bicocca.

Tra i suoi lavori recenti ci sono: La scuola dopo il coronavirus (Castelvecchi 2020); Caro bullo ti scrivo (Castelvecchi 2020); L’educattore (la Meridiana 2021); Imparare a resistere. Per una pedagogia della resistenza (Mimesis 2021).

Tutti gli incontri di questa terza edizione del Rotary Festival della Cultura si terranno alle 20:30, al Teatro Opere Pie Rubini di Romano di Lombardia, per privilegiare la partecipazione in presenza, perché, conclude il vicepresidente Rossi, « come recita anche lo slogan di quest’anno “torniamo a teatro, insieme”».

L’ingresso sarà gratuito con prenotazione all’indirizzo mail segreteria@rotaryromano.it e accesso con Green Pass.