Lallio: il concerto «Primo Libro di Canzoni per sognare» per festeggiare il parroco

Grande successo per il concerto «Primo Libro di Canzoni per sognare», che si è tenuto lo scorso 30 settembre, nella parrocchiale di Lallio, nell’ambito delle iniziative della rassegna jazz-organistica «Box Organi. Suoni e parole d’autore», ideata e diretta da Alessandro Bottelli e organizzata in collaborazione con la Parrocchia.

Ad assistere all’evento un pubblico numeroso e attento, seppur contingentato, all’interno della parrocchiale. È stato un evento unico, dalle caratteristiche inedite e innovative, con una serie di canzoni del secolo scorso, che ha toccato differenti temi che provenivano dalle canzoni napoletane, pop, rock, fino alle colonne sonore di film e famosi musical.

A tenere le fila della vastissima e diversificata scaletta musicale il talentuoso organista e jazzista Roberto Olzer, che è stato, come spiega Alessandro Bottelli, «allievo di Giancarlo Parodi e negli anni ha approfondito le tecniche del jazz e che, lo scorso anno, era stato già protagonista, a Lallio, di una rielaborazione jazz, a tre, con Sandro Di Pisa e Nadio Marenco, del celebre musical Jesus Christ Superstar». Di fatto, per la serata, Roberto Olzer ha strutturato una serie di ben otto suite tematiche dai titoli significativi: Old America Suite, Neapolitan Suite, Pop Suite, Musical Suite, Pink Floyd Suite, Old Italy Suite, Suite in Technicolor e Rock Suite.

Ma soprattutto, il concerto è stato un regalo speciale per il Parroco di Lallio, don Fabio Trapletti, che quest’anno ha compiuto cinquant’anni e nella ricorrenza dei suoi venticinque anni di ordinazione sacerdotale.

«È un modo per esprimergli la nostra gratitudine. Per aver creduto, fin da subito, a una proposta concertistica, forse non proprio popolare, né scontata, ma che ha messo sempre, al primo posto, la ricerca, la necessità di proporre qualcosa di diverso e di non convenzionale e che ha sempre avuto a cuore la crescita e l’arricchimento culturale delle persone e alla quale don Fabio non ha mai fatto mancare il suo appoggio e la sua disponibilità; e – prosegue il direttore artistico Bottelli – per la sua instancabile opera al servizio della comunità, in un momento particolarmente difficile, pieno di interrogativi e di incognite, come quello che stiamo attraversando».

Altrettanto emozionanti sono state le parole del “festeggiato”, il Parroco di Lallio, don Fabio Trapletti, che, riguardo alla serata, ha detto: «non sia soltanto per condividere con me una gioia, un traguardo, ma sia anche, per ciascuno di noi, la ricerca di qualcosa di bello». E ha aggiunto: «credo che sia importante, ogni tanto, alzare lo sguardo, affinare le orecchie e il cuore, anche attraverso delle serate come queste».

Ad apertura di serata, alla consolle dell’organo Bossi Urbani 1889 della parrocchiale, Roberto Olzer ha suonato i temi che richiamavano le canzoni americane: Honeysuckle Rose (Fats Waller), My foolish heart (Victor Young) e Take the “A” train (Duke Ellington).

Successivamente è passato ai temi delle canzoni napoletane e del festival sanremese italiano: Torna a Surriento (Ernesto de Curtis), Tu si’ ‘na cosa grande per me (Domenico Modugno), Dove sta Zazà (Cutolo e Cioffi), Almeno tu nell’universo (Mia Martini), Vacanze romane (Antonella Ruggiero), Il carrozzone (Renato Zero), Mi sono innamorato di te (Luigi Tenco) e Senza fine (Gino Paoli).

A seguire, Roberto Olzer ha suonato, in improvvisazione jazz, all’organo anche i temi tratti dalle canzoni legate ai musical La la land, The Phantom of Opera e West Side Story e, in prima esecuzione assoluta, il brano del compositore bresciano Domenico Clapasson, che, come afferma il direttore artistico Bottelli, «scritto apposta per la serata», è intitolato Canzon detta “Over the Rainbow”, che richiama la celebre canzone inserita nella colonna sonora del film, del 1939, Il mago di Oz.

Poi, Roberto Olzer ha proseguito la sua esibizione, suonando, all’organo, i temi tratti da alcune canzoni della band Pink Floyd, quali Athom Heart Mother, Shine On You Crazy Diamond e Another Brick in the Wall, seguiti da una carrellata di melodie italiane degli anni ’50, come In un vecchio palco della Scala (Kramer), Ma l’amore no (Giovanni D’Anzi) e In cerca di te (Testoni e Sciorilli) e dalle colonne sonore dei film Star Trek, Giulietta e Romeo, E.T. l’extraterrestre e Metti una sera a cena.

Infine, Roberto Olzer ha terminato il concerto con l’ultima suite dedicata al rock, improvvisando in chiave jazz, all’organo, sui temi delle seguenti canzoni: Who Wants to live forever (Queen), The Winner Takes it all (ABBA), Stairway to heaven (Led Zeppelin) e Jump (Van Halen).

Come bis, un fuoriprogramma. Un’ultima intensa improvvisazione su Impressioni di settembre della Premiata Forneria Marconi.