Le cose che fanno paura. E Halloween

“Me lo spiegate perché Halloween vi piace così tanto? Streghe, vampiri, fantasmi, coltelli, sangue…insomma, non vi mette paura e inquietudine?!”.

“Mamma, queste cose non fanno paura. A me fa paura lo stare da solo al buio. Mi fa paura pensare che qualcuno della famiglia possa morire. Mi fanno paura quelle cose che a volte senti dentro in fondo in fondo, e sono scure, ti fanno mancare il respiro, magari di notte quando non riesci a dormire. Halloween è dolcetto o scherzetto, è una festa dove ci si traveste. E’ divertente”.

“Caspita che ragionamento profondo, Tommy. Beh, sono d’accordo con te. Ma allora dovrebbe piacervi anche il Carnevale, invece per quello non andate così matti, non iniziate a parlarne un mese prima”.

“Quello è noioso”. Alice arriva di corsa, ha appena passato l’ultima mezz’ora a truccarsi la faccia per assomigliare a una sorta di strega evoluta, perfetto sunto degli esemplari ideati oggi dalle menti fervide di una Generazione Alpha in piena crescita. “Io ho paura dei ragni. E degli insetti schifosi. E anche del sangue che cola. Per questo mi piace Halloween. Lì le cose brutte e paurose si disegnano, si mangiano, si lanciano, si distruggono. Non vedo l’ora di andare a cercare i dolcetti. Ti ricordi che bello il giro per le case qui intorno? C’era quella con le zucche decorate in giardino, quella con la nonna vestita da Vampiro, quella con il signore che ci faceva saltare tutti in aria comparendo da dietro un sasso-tomba quando suonavamo il campanello. E quante caramelle!”.

Che ridere, è vero. Gli adulti che si mettono in gioco sono sempre una meraviglia. Per qualche anno è stata questa la forza di Halloween: era la novità e anche i grandi provavano a lasciarsi affascinare. Giocavano, si divertivano. Tornavano bambini. Io stessa ho lottato per accaparrarmi le caramelle migliori lanciate dai balconi. Ma non faccio testo, lo so.

“Dicono che ad Halloween per una notte i morti possano tornare in vita. A me piacerebbe. Chissà quante cose racconterebbero”.

“Davvero Tommy? Non ti spaventerebbero?”

“No. Se ci pensi una volta erano persone vive. Non so che aspetto hanno adesso, ma di sicuro a loro farebbe piacere tornare a vivere sulla terra per qualche ora, chissà cosa penserebbero”.

Tommaso non fa in tempo a finire la frase che già Alice l’ha portato via. “Ci sono cose importanti da fare mamma. Basta con le parole. Andiamo a caccia di mostri Mangiacalzini e Spargipanico, ci sono tracce per tutta casa. Approposito Tommy, la tua paura di stare solo deriva chiaramente da un mostro che va identificato col mostrodetector e distrutto”.