Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana: il miracolo è stupore

«Cristo della borraccia».
«Eh…»
«Cos’è un miracolo?»
«Tante cose».
«Tipo?»
«Anche una dermatite giusta al momento giusto può esserlo».
«Ma allora cosa non è un miracolo?»
«Appunto».
«Appunto che?»
«Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L’altro è pensare che ogni cosa è un miracolo».

Giovanni Scifoni, Senza offendere nessuno


Quando si parla di miracoli, è impossibile non parlare di stupore. Il miracolo, infatti, è quell’evento straordinario che lascia a bocca aperta, è quell’unica volta in cui due più due fa cinque e non quattro.
Proprio per questo sono spesso fraintesi ed oggetto di controversie, anche tra i cristiani. Persino i miracoli di Gesù scatenarono contesa. C’era chi, come i farisei, chiedeva segni sempre più grandi e dubitava di ogni cosa, e chi, come Natanaele, riusciva a vedere un prodigio persino nel semplice fatto che Gesù lo conoscesse:

Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!»

(Gv 1, 48-49)

La verità, in questo caso, è quella del Cristo stampato sulla borraccia, citato prima: ogni cosa può essere miracolo se guardata con gli occhi giusti. C’è lo sguardo del fariseo che dà tutto per scontato: per lui la vita è grigia e triste, poiché non è capace di vedere la bellezza che lo circonda. Nessun segno è mai abbastanza grande per lui, nessun miracolo sarà mai tale ai suoi occhi. E poi c’è lo sguardo di Natanaele, aperto alla meraviglia e disposto a vedere la bellezza che abita ogni cosa. C’è del miracoloso in una mamma che si prende cura del figlio piccolo e anche nel figlio che si prende cura degli anziani genitori. Un gruppo di animatori che fa notte in Oratorio per preparare un’attività è un miracolo. Un’amicizia che nasce, un amore che fiorisce, è un miracolo. Un gruppo di scienziati che inventa un vaccino contro la pandemia è miracoloso.
Persino un sorriso, una buona parola possono avere effetti prodigiosi se accolti con gioia. Anche laddove il male sembra essere più potente ed invincibile, possono avvenire dei piccoli miracoli che testimoniano a chi è disposto a lasciarsi sorprendere la vittoria della vita.
E poi, dallo stupore può nascere la curiosità, se non addirittura la fede, come testimonia la professione di Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!».
Ed io sono un cristiano aperto, pronto a farmi sorprendere dai miracoli che accadono ogni giorno? Oppure ho uno sguardo grigio e banale, come quello dei farisei?