La festa per 60 anni di presenza missionaria nel mondo. Don Rizzi: “I nostri tempi come quelli degli apostoli”

60 anni di presenza missionaria nel mondo. Un anniversario da celebrare “Pieni di gioia” per riflettere sullo stile di missionarietà, per ringraziare il Signore, per assumere sempre più consapevolezza e per sognare un futuro illuminato dal presente.

Il Centro Missionario della Diocesi di Bergamo ha tante iniziative in cantiere per questo anno particolare in cui si ricorda la prima partenza di due sacerdoti bergamaschi (don Berto Nicoli e don Luigi Serughetti), avvenuta l’11 ottobre 1962.

Al tema indicato dal Papa come ogni anno nel suo messaggio (‘Testimoni e profeti’) si aggiunge così una caratterizzazione locale.

“Pieni di gioia”: missionari come gli apostoli

“Abbiamo scelto come titolo ‘Pieni di gioia’ – racconta don Massimo Rizzi, direttore del Centro Missionario -. Viene da Luca 10, il racconto dei discepoli che, dopo essere stati inviati, ritornano da Gesù con questo sentimento. Questa vorrebbe essere la chiave per la rilettura dei 60 anni di missione”.

Su questa linea anche l’indicazione del pontefice per l’ottobre missionario. “Il messaggio dato dal Papa e da Missio per la Giornata missionaria è: ‘Non possiamo tacere ciò che abbiamo visto e ascoltato’. Si tratta di una rilettura dell’esperienza degli apostoli, alla luce del fatto che i nostri tempi non sono così diversi da quelli degli apostoli.

Anche durante la pandemia siamo chiamati a dare una testimonianza. Quanti lasciano la loro terra, nel nostro caso Bergamo, per andare ad annunciare il Vangelo diventano dei testimoni”.

Un segno di attenzione per la Chiesa universale

La celebrazione della giornata missionaria è in programma per il prossimo 24 ottobre. “Durante la celebrazione tutte le offerte che verranno raccolte tramite il Centro Missionario andranno alle pontificie opere missionarie. Tutto quanto viene raccolto va a Roma e viene poi redistribuito: la mia esperienza personale fuori Bergamo dice che avviene davvero così. Questo vuole essere un segno di attenzione a tutta la Chiesa, in una dimensione cattolica universale”.

Venerdì 15 ottobre, in duomo, è stata celebrata la Veglia missionaria, alla presenza del Vescovo mons. Francesco Beschi. “Come ogni anno, è stata l’occasione per la consegna dei crocifissi ai missionari. Quest’anno c’è una ragazza che parte per la Bolivia e nella medesima celebrazione erano presenti anche don Flavio Rosa, che seguirà gli italiani all’estero in Svizzera, e quanti rientrano in Italia o vengono a fare servizio in Italia: due sacerdoti che rientrano dalla missione e tre suore e due sacerdoti inviati a lavorare pastoralmente a Bergamo (uno per la comunità africana di lingua inglese e uno per la parrocchia di Sovere). La missione oggi si colloca sempre di più nella chiave della cooperazione”.

Percorsi di formazione per i gruppi e per i ragazzi

Come sempre, il Centro Missionario ha preparato e diffuso anche quest’anno dei materiali dedicati alla formazione. “Abbiamo tre diversi percorsi: quello tradizionale per i gruppi missionari ma anche uno per i ragazzi che ripercorre proprio l’anniversario dei 60 anni e uno pensato per le famiglie, che abbiamo predisposto su richiesta dell’Ufficio per la Pastorale dell’Età Evolutiva”.

Don Massimo traccia anche un panorama delle missioni diocesane. “Oggi abbiamo tre missioni: Cuba, Costa d’Avorio e Bolivia, che raccontiamo quest’anno nel percorso formativo. Non abbiamo i numeri esatti delle persone coinvolte, stiamo aggiornando l’archivio e stimiamo siano circa 550 tra sacerdoti, laici, religiosi e religiose in tutto il mondo: non solo nelle tre missioni diocesane ma anche in altri luoghi, come il Brasile e l’Algeria”.

L’anniversario è anche l’occasione per guardare avanti, tra desideri e incertezze. “Abbiamo organizzato anche alcuni seminari con i preti Fidei Donum proprio per questo. Il nostro desiderio è di mantenere la presenza in queste tre missioni e anche di pensare ad altre, ma realisticamente è difficile in questo momento. I numeri delle presenze dei missionari oggi sono in calo. C’è l’ipotesi che venga rafforzata la presenza dei laici. Penso al servizio legato alla disabilità avviato in Costa d’Avorio da un laico partito tre anni fa: sarebbe bello dare continuità”.