Arcene: l’oratorio riparte dagli adolescenti per “essere sale della Terra”

L’adolescente è colui che si sta nutrendo. Si nutre di parole, esperienze e desideri per poter diventare un adulto. L’origine di questa parola riesce a guardare a quest’età in un’ottica di prospettiva futura, in divenire.

In questo momento della vita, tutti si sono sentiti almeno un po’ spaesati e avere un luogo in cui trovate qualcuno pronto ad accoglierti non è poi così male. Anzi, fa proprio bene sentirsi accolti e voluti bene.

Devono aver pensato proprio Andrea, don Franco e Andrea quando hanno pensato di ricostruire il gruppo adolescenti dell’oratorio di Arcene. Da inizio ottobre, insieme a tutta la comunità di Arcene, hanno iniziato a camminare con gli adolescenti incontrandoli ogni venerdì sera.

Le ripartenze dopo la pandemia sono state davvero tante e l’esperienza dell’oratorio di Arcene testimonia quanto gli oratori posseggano una linfa vita importante: il desiderio di stare accanto ai ragazzi. “Sono qui da circa un mese e ho iniziato a mettere le mani pasta -spiega Andrea Vecchi, seminarista originario di Villa di Serio-. Ogni fine settimana lo passo in oratorio vivendo il mio servizio. Andare in parrocchia è sempre un’esperienza molto bella e importante perché oltre a donare tanto, puoi ricevere tantissimo da tutte le persone che incontri”. Grazie alla presenza di Andrea, di don Franco e di un altro giovane di nome Andrea, il percorso adolescenti ha riaperto i battenti lo scorso 8 ottobre con il primo appuntamento ed è solo l’inizio. In oratorio, il desiderio è proprio quello di coinvolgere i ragazzi e vederli crescere come un gruppo affiatato.

“Nel ricominciare questo percorso -prosegue Andrea- il primo obiettivo è quello di creare un gruppo in cui le relazioni siano al primo posto. Dopo le tante restrizioni, i ragazzi hanno bisogno di intessere legami tra loro, ma anche con gli adulti che incontrano. Desideriamo offrire loro un ambiente con delle caratteristiche uniche in cui potersi confrontare e sentirsi sempre accolti, voluti bene. Accompagnarli nel loro percorso di crescita è un’azione che arricchisce anche noi grandi e dà a loro l’opportunità di scoprire se stessi e le proprie qualità umane”.

Anche se il percorso per gli adolescenti è iniziato da poco ha già riscosso una buona risposta da parte dei ragazzi. Ad oggi il gruppo è aperto a tutti gli adolescenti dalla prima alla quinta superiore e questo fine settimana vivranno la prima gita fuori porta insieme. Sono tutti passi che testimoniano bene la volontà di rimettersi in pista per davvero.

“Ripartire per l’oratorio significa non tanto guardare al passato, ma guardare al futuro con i piedi per terra -aggiunge Andrea-. Non si tratta di un’opera di restaurazione in cui si cerca di recuperare il dipinto com’era prima. Il lavoro che abbiamo in mente tiene conto delle radici, ma guarda avanti includendo nel processo creatività e nuovi approcci. Crediamo che l’oratorio sia un luogo importante in cui ciascuno possa scoprire il suo valore. Questa esperienza cambia il sapore della vita. Il Vangelo ci dice che siamo il sale della Terra, ma occorre essere coscienti per dare effettivamente gusto alla propria vita e a quella degli altri. È questo ciò che desideriamo far percepire ai ragazzi: sentirsi voluti bene e ricchi di valore da condividere”.

I primi passi di un’avventura sono sempre i più emozionanti perché si iniziano già a immaginare le possibili mete da raggiungere. Anche se sono ancora lontane, è proprio questo che sprona a mettersi in viaggio: il desiderio di raggiungere un traguardo, un obiettivo. Sempre pronti ad ogni evenienza perché, si sa, i momenti più preziosi si scovano lungo il percorso.