L’ordinazione di sei diaconi. L’arte di mettersi a servizio, una scelta per la vita

ordinazioni diaconi Bergamo 2021

Sei diaconi a Bergamo sono un tesoro. Anche se siamo lontani – ovvio – dai numeri di vent’anni fa, quando i candidati al sacerdozio ogni anno erano tra i quindici e i venti. Secondo un’indagine a livello nazionale i seminaristi nel periodo 2009-2019 sono diminuiti del 28 per cento, al Nord, fra l’altro, meno rispetto al Sud, e la Lombardia è sempre al primo posto per quanto riguarda i numeri. C’è comunque molto su cui riflettere, a partire da come nascono – e come vengono accolte e aiutate a germogliare – le vocazioni nelle comunità parrocchiali.

Il messaggio trasmesso dal vescovo monsignor Francesco Beschi durante l’ordinazione diaconale nella chiesa ipogea del Seminario è stato di gioia e gratitudine: “Vi ringrazio perché avete risposto alla chiamata del Signore e state iniziando il vostro cammino di servizio nel suo nome. Grande la gioia del vescovo e del presbiterio, qui presente con moltissimi sacerdoti”.

Il diacono, un ruolo di servizio nella vita della comunità

Le ordinazioni, sia quelle diaconali sia quelle presbiterali, registrano sempre una forte presenza di sacerdoti che si stringono intorno al vescovo mostrando ai giovani che iniziano il percorso la presenza, intorno a loro, di una comunità fraterna.

Il diacono ( dal greco diàkonos- servitore) è il primo grado del ministero ecclesiastico. Il termine «sacerdote» (ministro di culto) designa vescovi e presbiteri, ma non i diaconi.

Il diaconato può costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio (diaconato transeunte, cioè di passaggio) o rimanere un ruolo di “servizio” nella vita liturgica e pastorale e nelle opere sociali e caritative (diaconato permanente). Per sapere di più sul ruolo e le funzioni di un diacono clicca qui e leggi l’approfondimento.

Con tutto il cuore, l’anima e le forze: un programma impegnativo

Il motto scelto dagli studenti di teologia del Seminario diocesano di Bergamo e del Pime per l’ordinazione è stata «Con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze» (Dt 6,5), una dichiarazione d’intenti in cui si esprime bene la vocazione al servizio di questi giovani.

Come ha detto monsignor Beschi nell’omelia “Gesù si è fatto servo umile per la gioia e la salvezza dell’umanità.

La parola “servizio” ritorna nelle Letture: siete chiamati non a essere serviti, ma a servire, come gli apostoli chiesero ai diaconi di porsi al servizio della carità. In questi tempi di incertezza e fatica non si può separare il servizio a Dio da quello ai fratelli.

Il comandamento è che amerai il Signore Dio tuo, con tutta l’anima, forza, cuore e il prossimo tuo come te stesso. Le vostre mani vengono benedette perché diventano le mani di Cristo che si avvicina ad ogni persona, soprattutto a chi è ferito nell’anima e nel corpo”.

Servire per amore e con amore. Gratitudine alle famiglie

Sono stati ordinati diaconi i cinque giovani della nostra diocesi Carlo Agazzi di Grone, Mario Carrara di Locatello, Andrea Cuni Berzi di Urgnano, Mario Pezzotta di Pedrengo, Taddeo Rovaris di Nembro e per il Pontificio Istituto Missioni Estere Rajeswar Nayak di Brahmpur in India.

Il compito a cui questi seminaristi sono chiamati, come ha sottolineato il vescovo, è alto e impegnativo: “Servire per amore e con amore, con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze. Significa che questi giovani stanno mettendo in gioco la loro vita al servizio del Signore.

Il diaconato non è una tappa, è un dono da esercitare per tutta la vita in ogni ministero a cui saranno chiamati e in ogni condizione in cui il loro ministero si eserciterà».

È fondamentale il ruolo della famiglia perché una vocazione possa realizzarsi e il vescovo lo ha sottolineato al termine della celebrazione ringraziando i partenti di questi giovani, così come chi si è occupato della loro formazione: la comunità del Seminario e a tutti coloro che permettono di offrire la proposta di discernimento.

Le parrocchie di origine e quelle in cui ora svolgono servizio, i sacerdoti che li seguono. Il vescovo ha salutato i diaconi invitandoli ad essere «con tutta la loro vita autentici ed appassionati testimoni della Parola di Dio e strumenti della sua carità verso tutti».