Le piogge dei giorni scorsi hanno favorito la comparsa di grandi quantità di chiodini (nome scientifico Armillaria mellea), i piccoli funghi che spuntano alla base dei tronchi in folti gruppi e devono il loro nome alla forma che rimanda a quella dei chiodi, con la cappella arrotondata e il gambo sottile. La loro colorazione varia a seconda degli alberi che li ospitano: dal grigio, al marrone intenso e al giallo ocra. Bisogna però fare attenzione a non scambiarli con altri funghi molto simili, ma non commestibili, per cui è necessario conoscerli bene o farli esaminare dagli esperti.
Quest’anno la loro comparsa è stata ritardata dall’inizio dell’autunno più caldo e asciutto del solito e dalla frequente presenza del vento, acerrimo nemico dei funghi.
Però poi sono arrivati assieme alle piogge e, come ogni anno, una vicina di casa me ne ha regalato una cesta: freschissimi, appena sbocciati, adatti per essere conservati sott’olio.
Ingredienti
- 3 kg di funghi chiodini freschi appena colti
- 4 spicchi d’aglio
- aceto di vino bianco q.b.
- olio extravergine d’oliva
- sale, pepe, foglie d’alloro
Preparazione
Scegliere accuratamente i chiodini più piccoli, con la cappella non ancora aperta. Eliminare metà gambo, perché legnoso, metterli a bagno in una vaschetta, cambiando l’acqua più volte e quindi sciacquare sotto l’acqua corrente per eliminare ogni residuo di terra.
Scolarli e procedere con la cottura: far bollire in una pentola acqua e aceto in parti uguali con una manciata di sale. A inizio ebollizione tuffarvi i chiodini e lasciarli sbollentare per circa un quarto d’ora. Mio padre, da buon trentino, mi raccomandava di cuocerli bene, in quanto contengono una tossina proteica che si inattiva a circa 70 gradi e solo così possono essere consumati senza problemi.
Scolarli bene e disporli su un canovaccio per farli asciugare. Metterli poi in vasetti di vetro non troppo grandi, aggiungendo una fettina d’aglio, una foglia d’alloro e alcuni grani di pepe nero. Riempire i vasetti con l’olio, fino a coprire bene i funghi, mettere i coperchi e sterilizzarli a bagnomaria per venti minuti.
Si possono consumare dopo una settimana.