I preti e gli abusi. Suor Chiara: “Non arrendersi alle generalizzazioni, offrire sostegno ai propri pastori”

Mi capita a volte di sentire da persone non credenti affermazioni forti come “i preti sono tutti pedofili”. È vero che ci sono stati casi di abusi, ma io come cristiano mi sento offeso da queste generalizzazioni, le trovo lontane dalla realtà, anche se, di fronte alle notizie che circolano nei telegiornali, non sempre mi sento di controbattere. Papa Francesco ha affermato proprio in questi giorni che la lotta contro gli abusi è “un cammino che come Chiesa siamo chiamati a compiere tutti insieme, sollecitati dal dolore e dalla vergogna per non essere stati sempre buoni custodi proteggendo i minori che ci venivano affidati nelle nostre attività educative e sociali”. Lei suor Chiara cosa ne pensa?
Luca 

Caro Luca, la piaga della pedofilia che ha colpito uomini di Chiesa è certamente una ferita dolorosa per tutti i credenti. Nessuno mai avrebbe immaginato una simile situazione. Anche il recente rapporto in Francia ne è purtroppo una dolorosa evidenza.

Quando papa Benedetto, in quella famosa via crucis del 2005, aveva affermato: “Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui!” nessuno avrebbe certamente immaginato la portata di questa piaga. Papa Francesco ha parlato più volte di vergogna e di un grande dolore che ha colpito le vittime, ma anche noi tutti, e che solo la misericordia e l’amore del Signore potranno lenire.

Domande legittime che interessano a tutti i cristiani

Domande legittime ci hanno tutti attraversato: perché si è arrivati così tardi a denunciare il fenomeno e lo si è taciuto? Perché non si è riusciti ad arginare questa piaga che ha colpito la Chiesa in modo così drammatico?

Certo, a ragione il pontefice ha recentemente detto che non siamo stati buoni custodi dei minori che con fiducia ci sono stati affidati.

Questo è il tempo della preghiera e della penitenza e come credenti dobbiamo unirci coralmente per pregare per le vittime e gli abusatori, perché la giustizia sia fatta e il Signore doni a tutti la grazia della riconciliazione, del perdono.

Il dramma della pedofilia può aver allontanato tanti fratelli dalla Chiesa, e possiamo comprenderne la delusione, lo scandalo che questo ha suscitato, ma non possiamo per questo generalizzare e dire, che tutti i preti e i religiosi sono pedofili.

Affermare questo è dimenticare tutto il bene che donne e uomini di Chiesa hanno fatto e stanno facendo in ogni ambito, da quello educativo a quello assistenziale, coinvolgendo bambini, giovani, adulti e anziani.

Non possiamo tacere l’opera instancabile di sacerdoti, missionari, laici che stanno donando la vita per il Vangelo e per promuovere la crescita e la dignità di ogni persona. Il male fa più rumore del bene, e in particolare quello che affligge la Chiesa, viene spesso strumentalizzato, ingigantito.

Occorre saper vedere il bene che ci viene incontro

Occorre saper vedere il bene che ci viene incontro e che abita accanto a noi: l’opera dei nostri sacerdoti, a volte lasciati soli nel loro ministero, criticati o svalutati.

I credenti devono stringersi attorno ai loro pastori e offrirgli ascolto, solidarietà, collaborazione, una sincera amicizia che li sostenga nel tempo della fatica, della delusione o dell’incomprensione.

Il male fatto non può essere cancellato, ma certamente può essere redento, grazie alla croce del Signore. Vorrei concludere con la bella e impegnativa preghiera che papa Benedetto fece al termine di quella nona stazione della via Crucis:

“Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta alla tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi”.

  1. Non mi pare che la questione debba ridursi ad un accentuare la parte sana e buona della Chiesa quasi a compensazione della parte marcia e cattiva. Così non si va da nessuna parte. Utile ed opportuno, a mio parere, tenere ben distinte le due facce ed affrontare le relative questioni con onestà e saggezza.
    Proprio la citata indagine francese, fra l’altro, ha rivelato che non si può più parlare di “casi isolati” riguardo agli episodi di abusi sessuali tra il clero, ma che il fenomeno ha consistenza ben più grande.
    La Chiesa italiana troverà il coraggio per avviare un’indagine seria e approfondita sull’esempio di quella francese?

    1. È una posizione corretta, tenere distinte le due facce, affrontare le questioni che esistono con onestà, e ci sembra che la Chiesa stia facendo passi importanti in questa direzione, un segno può essere anche la Giornata di preghiera promossa per il 21 novembre. Certo, fondamentale anche non dimenticare che la parte sana esiste, e non sarebbe giusto farla sparire (questo riteniamo fosse il rischio proposto dal lettore nella sua domanda) perché quotidianamente si impegna, lavora e costruisce. Per quanto riguarda le indagini, altri Paesi stanno seguendo l’esempio della Francia, e la direzione presa, indicata del resto con chiarezza da Papa Francesco, non ci pare reversibile.

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