Notte da fratelli. Dal buio ci si protegge a vicenda

Notte fonda, stai dormendo come un ghiro, a un tratto percepisci qualcosa. Qualcosa che ti accarezza la mano, un’ombra piccola, con un dito in bocca e l’orsacchiotto stretto tra le braccia, che si fa strada a forza tra le nebbie del sonno.

“Mamma, ho fatto un incubo, posso stare un po’ con te?!”.

“Ma certo Alice”. Incredibile come il cervello riesca immediatamente a fornire risposte lucide mentre tu ancora cerchi di capire cosa stia succedendo.

“Ho sognato che Tommy mi mangiava. Con la crema di pistacchio. Lì ho capito che era solo un incubo e mi sono svegliata, perché a Tommaso non piace la crema di pistacchio”.

Ti scappa un sorriso e stringi forte la tua bimba. Che strano sogno…il fratello che la mangia…terribile. Pensi a cosa possa averlo causato, e mentre cerchi spiegazioni lei già se le è date. “Ieri lo prendevo in giro perché mangia troppo. Ed è finita che me lo sono sognato che diceva “uuhh come sei gustosa, non riesco a resistere dal mordicchiare questa guancia” e mi addentava come un panino”.

Che tipetta, Alice. Dopo un po’ le proponi di tornare nel suo letto, dove si sta più comodi. Nel buio, a tentoni, aiuti Alice a salire e a infilarsi tra le coperte, ma con il braccio urti qualcosa. Eccolo lì, Tommaso. “Alice, vuoi che dividiamo i letti? Tommy invade parecchio il tuo spazio, si gira e rigira come una trottola, ti dà fastidio?!”.

“Mamma no. Io e Tommy, di notte, ci aiutiamo. Ci diamo la mano e ci abbracciamo se abbiamo paura. Ogni tanto non lo trovo, e allora mi alzo e vengo a cercare te. Non dividerci. Anche lui non sarebbe d’accordo, dice sempre che io lo proteggo”.

Le dai un bacio e la lasci lì, nel suo letto, a sfiorare con la mano il fratello. Avevano rispettivamente uno e due anni quando hanno iniziato ad addormentarsi l’uno vicino all’altra, senza chiedere nulla salvo la storia della buona notte. Prima o poi cercheranno la propria indipendenza, ma che meraviglia vederli crescere così.