Da Andy Warhol ai segreti della creatività: parte “L’ora del Campari”

Un particolare del libro di Giovanna Brambilla "Mettere al mondo il mondo"

Parte una nuova edizione de “L’ora del Campari”, la prima dall’inizio della pandemia: una serie di presentazioni di libri con gli autori promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della Cultura e ideata dalla Fondazione Adriano Bernareggi e dalla Biblioteca Diocesana di Bergamo. Il primo appuntamento è il 15 novembre, i successivi si svolgeranno il 2 e il 16 dicembre 2021.

Il primo incontro, alle 18, è dedicato al volume “Andy Warhol nascosto” (Ares) di Michele Dolz. L’autore è nato a Castellón (Spagna) nel 1954 e residente in Italia dal 1976.

Si è laureato in Lettere e Filosofia (Universidad de Valencia, 1976) e ha ottenuto la Licenza in Teologia (Universidad de Navarra, 1983). Ordinato sacerdote da Giovanni Paolo II nel 1982, è incardinato nella Prelatura dell’Opus Dei.

Warhol, l’artista che inventò un nuovo modo di guardare il mondo


Assistente spirituale delle scuole Faes fin dal 1987, prima a Roma e poi a Milano, è fondatore e presidente dell’Associazione Nicola Sebastio per l’arte cristiana. Ha presentato e curato diverse mostre di artisti.

Pittore egli stesso, ha tenuto diverse esposizioni dei suoi quadri. Collaboratore abituale dei periodici «Avvenire», «Communio», «Studi Cattolici» e «Il Domenicale» principalmente su temi di arte cristiana.

Andy Warhol (Pittsburgh 1928 – New York 1987) è stato l’artista più influente del Novecento, l’uomo che ha creato un modo nuovo non solo di raffigurare, ma di guardare la realtà. Ma fece di sé stesso un’icona inseparabile dalla sua arte, un personaggio inafferrabile, un mix di timidezza, di ottusità, di curiosità, di glamour, di superficialità.

A oltre trent’anni dalla sua morte ci si chiede se l’uomo Warhol fosse veramente così. E in questa inchiesta emerge un aspetto che quasi nessuno conosceva mentre egli era in vita: Warhol era cattolico, dedito privatamente alla preghiera, alla beneficenza, all’aiuto agli altri, un aspetto apparentemente in contraddizione con la sua immagine mediatica.

Mettere al mondo il mondo: immagini per una rinascita

Il 2 dicembre sempre alle 18 sarà la volta di Giovanna Brambilla, responsabile dei Servizi Educativi della GAMeC di Bergamo, che parlerà di “Mettere al mondo il mondo. Immagini per una rinascita” (Vita e Pensiero), un testo che parla di nuove partenze e di speranza attraverso l’arte in modo originale e coinvolgente.

Dopo l’esperienza della pandemia – si legge nella presentazione del libro – è il momento di pensare a una rinascita, al desiderio di ricominciare e di ricostruire. Gli artisti e le artiste, per i quali ogni opera è sempre, in qualche modo, un parto, hanno affrontato questo tema con declinazioni diverse: dall’abbraccio delle madri a quello della natura, dalla maternità come punto critico del riconoscimento dei diritti di cittadinanza al dolore di un’adozione impossibile, passando attraverso l’evocazione di legami familiari, la sfida alla disabilità di un corpo o lo stupore di un neonato tenuto stretto. Labirinti di pensieri e idee che l’autrice rilegge per noi intrecciandoli in una nuova storia, con la preziosa consapevolezza che «un bambino è nato fra noi» e che, finché questo accadrà, la speranza abiterà la terra. ”.

Il 16 dicembre 2021 alle 18, infine, il filosofo catalano Josep Esquirol presenterà Umano, più umano (Vita e Pensiero). Le presentazioni si tengono al Teatro alle Grazie in Viale Papa Giovanni XXIII n. 13 a Bergamo. Per disposizioni sanitarie, non è previsto aperitivo al termine dell’evento. Gli eventi sono a ingresso gratuito fino a esaurimento posti, con obbligo di green pass.