GMG 2021: il Vescovo invita i giovani a rialzarsi e a illuminare l’oscurità

Un sabato sera diverso per i giovani: la veglia della XXXVI Giornata Mondiale della Gioventù è stata un’occasione speciale sotto tanti punti di vista. Per la prima volta dalla sua ideazione, la GMG è stata celebrata in corrispondenza della festività di Cristo Re, ma non solo. Dopo quasi due anni di distanziamento sociale, i giovani della nostra diocesi hanno potuto incontrare nuovamente il vescovo di Bergamo Francesco Beschi in presenza. Inoltre, insieme a loro c’erano anche i diaconi che, il prossimo maggio, concluderanno il proprio cammino mettendosi a pieno servizio di tutta la Chiesa.

Tra le tante caratteristiche che hanno reso speciale questa serata c’è anche il titolo e tema della veglia “Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” che ha guidato ogni passo dell’evento. Tutti i giovani del mondo sono stati invitati dal Papa ad alzarsi per risollevare il mondo e il messaggio è risuonato anche nella chiesa parrocchiale di Calusco d’Adda.

Non solo parole, ma una testimonianza forte

A guidare l’incontro sono state le parole. Con diverse voci e a più riprese, il tema dell’alzarsi è affiorato dal messaggio di Papa Francesco per la XXXVI GMG, dal Vangelo di Giovanni, dalla testimonianza di Chiara e dai versi scritti da Cristian Bobin. Tutte testimonianze in grado di intercettare la sensibilità dei presenti. Ciò che ha colpito in particolar modo i giovani, è stata la storia di Chiara. Dopo aver passato l’adolescenza tentando di riempire un grande vuoto con emozioni sempre più forti, la giovane ha raccontato come tutta la sua esuberanza e la sua “bulimia di cose da fare” abbiano trovato un senso durante un fine settimana di evangelizzazione. Lì ha colto l’opportunità di rileggere la propria vita e gli incontri che aveva fatto percependo come quel senso che aveva sempre cercato fosse radicato in Qualcosa di più grande.

Alle parole di Chiara sono seguite quelle di Christian Bobin prendendo spunto dal libro “L’uomo che cammina” e con al centro la domanda “Chi sei, o Signore?”. Una risposta ha provato a darla il vescovo Francesco durante il suo intervento sottolineando come nessuno possa diventare cristiano senza aver prima incontrato una testimonianza vera e viva di Cristo.

“Serve la vostra energia e noi vi sosterremo”

“Abbiamo ascoltato tante parole questa stasera. Il messaggio del Papa e la poesia sono stati toccanti, ma non sono presuntuoso se dico che la testimonianza di Chiara è quella che ha smosso di più i nostri cuori. Eppure, mentre il video dava a voce a tutto ciò, i miei occhi non sono stati fissi sullo schermo. Ogni tanto il mio sguardo cadeva su queste due candele: una è spenta, l’altra è accesa con una piccolissima fiamma. Le candele spente mi interrogano sempre perché la loro vocazione è quella di portare luce e mi chiedo se mai potrà tornare a farlo”.

Come quelle candele, anche i giovani possono avere dei momenti in cui si sentono spenti, abbandonati e incompresi. Nonostante ciò, a loro viene comunque affidato il compito di risollevare il mondo e, a volte, viene da chiedersi il perché di questa scelta. Perché proprio i giovani? “Noi abbiamo bisogno della vostra energia, del vostro entusiasmo e della vostra passione. È vero. Ogni tanto, però, anche voi sentite il bisogno di nuova carica, di incontrare qualcuno con una candela accesa -ha spiegato il Vescovo-. Noi tutti siamo cristiani perché abbiamo incontrato altri cristiani. Ascoltando le parole di stasera mi sono reso conto che non esiste cuore che non possa essere raggiunto da Gesù. Persino Ponzio Pilato vedendolo ha esclamato ‘Questi è davvero il figlio di Dio’”.

“È impossibile resistere al cuore di Cristo: è indomabile e anche quando qualcuno dubita, Lui non si arrende. Non c’è oscurità che non possa essere illuminata, foss’anche da una candela. Vi auguro di poter incontrare quella Luce che, anche nei momenti più bui, possa riaccendervi anche solo di riflesso come è successo a queste candele stasera, come ha sperimentato Chiara sulla propria pelle e come è successo a San Paolo molto tempo fa”.

Una sfida quotidiana da una Gmg all’altra, fino a Lisbona 2023

“Alzati! Ti costituisco testimone di quel che hai visto” non è solamente il titolo della veglia della GMG diocesana, ma sono parole che custodiscono in loro una sfida che chiama tutti ad essere testimoni di quel cuore indomabile di Cristo. Ora tocca ai giovani realizzarla nel concreto nella vita di tutti i giorni, alzarsi e sollevare il mondo intero. Una missione da compiere non da soli, ma insieme, sostenuti da una comunità contagiata dalla loro passione, dalla loro energia e dal loro entusiasmo. Di GMG in GMG, il cammino dei giovani sarà scandito dallo stesso invito per preparsi all’appuntamento di Lisbona nel 2023.