Maria è “La donna delle decisioni”. Don Luca Violoni: “Ci mostra come essere ispirati per prendere la strada giusta”

Tra pochi giorni, l’8 dicembre, si celebrerà la solennità dell’Immacolata Concezione. È l’occasione non solo per riscoprire i tratti più delicati della maternità di Maria, rappresentati in decine di immagini e dipinti, ma anche per leggere il volume di don Luca Violoni “La donna delle decisioni. Maria nei Vangeli e negli Atti” (Àncora 2021, pp. 104, 13,00 euro).

È un particolare del dipinto di Giovanni Bellini “Madonna col Bambino”, conservato presso l’Accademia Carrara di Bergamo, la suggestiva copertina del libro nel quale l’autore ripercorrendo otto testi del Nuovo Testamento, analizza le decisioni di Maria, come sono maturate e che cosa possono significare oggi per noi. 

Maria infatti è stata chiamata a prendere molte decisioni, alcune fondamentali, non solo per sé stessa ma per l’intera umanità. In queste poche ma intense pagine l’autore parla della Vergine dai passi del Nuovo Testamento, dove la sua presenza è molto discreta, ma non per questo meno rilevante e meno illuminante e dove “emergono le sue decisioni e il suo modo di prendere posizione davanti alla realtà di Dio e del prossimo, il suo modo di abitare il mondo”.

Il testo che offre una chiave di lettura del mistero della persona di Maria, la madre di Gesù di Nazaret e madre di Dio. è strutturato in 8 tappe: 

  • L’annunciazione. 
  • La visitazione.
  • Custodire l’accaduto ‘sim-bolizzandolo’ nel cuore. 
  • Buone abitudini, ricerca e angoscia. 
  • Le nozze di Cana. 
  • Tua madre e i tuoi fratelli desiderano vederti. 
  • Stare presso la croce e accogliere il discepolo come figlio. 
  • Quale sinodalità? 

Abbiamo intervistato don Luca Violoni, Prevosto di San Giuliano Milanese e Responsabile della Comunità pastorale “S. Paolo VI”, Decano del Decanato di San Donato – Peschiera, Presidente della Commissione della Diocesi di Milano “L’interesse è la comunione” (perequazione delle parrocchie). 

Don Luca, leggendo il testo sembra quasi che abbia illuminato un aspetto poco noto o finora poco esplorato della Madonna. Come è nata l’idea del libro?

«L’idea del libro è nata nel marzo del 2020, durante il lockdown, quando eravamo tutti in casa, blindati. È stato un momento in cui fermarsi, in cui riflettere. Pensando alla mia vita e al tempo che stavamo vivendo, ho pensato che noi dobbiamo prendere tante decisioni. Allora mi sono chiesto cosa guida queste decisioni e quali sono gli schemi mentali che agiscono in me. Allora ho pensato a Maria, partendo dall’Annunciazione. Da qui la mia riflessione: forse non dobbiamo vedere Maria solo dal punto di vista sacro, ma dal punto di vista terreno, partendo dalla sua intelligenza. La fede inoltre ci fa osservare come nella sua vita Maria avesse preso una serie di decisioni fondamentali in momenti nodali e difficili, avendo anche pochissimo tempo per decidere. Mi sembrava proprio quello che stavamo e stiamo vivendo: dobbiamo prendere ancora tante decisioni. Maria mi sembra l’immagine perfetta di come essere ispirati per prendere giuste decisioni».

Nel Vangelo secondo Luca, durante l’Annunciazione, quante decisioni prende Maria, “vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe”?

«È un testo di fondamentale importanza, il primo in cui Maria compare, quello della sua vocazione, che sta all’origine di tutte le altre vicende della sua vita. È un testo dove Maria appare particolarmente originale, perché all’annuncio dell’Angelo, vive delle emozioni molto forti, lasciandosi interrogare. La prima decisione di Maria è questa: lavorare sulle proprie emozioni, cioè lasciarsi interrogare dalle emozioni chiedendosi anche il senso di tutto ciò, andando a fondo. Spesso questo le persone non lo fanno. Quando l’Angelo comincia a precisare quale sia il progetto di Dio nella storia, ecco la seconda decisione di Maria. La Vergine pone all’Angelo una domanda di fede chiedendo come è possibile, in che modo. Maria ha preso già la decisione di credere, si è calata nel suo ruolo senza paura e in maniera concreta. La terza decisione di Maria è tutta racchiusa nella parola: “Eccomi”.  Questo è quello che Maria desidera, una prospettiva che ribalterà completamente la sua vita e di conseguenza dell’umanità intera. Maria mette insieme testa e cuore, prendendo tre decisioni con gioia. Ciò dimostra una straordinaria maturità umana e una fede limpida priva di qualsiasi tortuosità e labirinti». 

Dal Vangelo secondo Giovanni: “Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli”. Come appare Maria? 

«Maria non va semplicemente per fare presenza, è pienamente partecipe di quello che vive. È la prima ad accorgersi che c’è qualcosa che non va e ne parla subito con Gesù: “Non hanno più vino”. Prima degli altri ha capito il problema, rivolgendosi all’unico che può risolverlo. Anche questo atteggiamento rivela la sua chiarezza straordinaria, oltre che la sua finezza, perché sollecita Gesù con delicatezza. Questo è il suo modo di essere. Gesù risponde: “Che ho da fare con te, o donnaNon è ancora giunta la mia ora”. Cristo sta parlando della croce, perché nel Vangelo di Giovanni quel vino richiama il sangue della croce. Allora Maria si rivolge ai servi: “Fate quello che vi dirà” e quindi ha già deciso a chi deve chiedere e che cosa. Segnala, consiglia, invitando gli altri a fidarsi di Gesù, senza nessun protagonismo da parte sua. Appare come una donna ancorata alla realtà, che ha un rapporto lucidissimo con suo Figlio». 

Che cosa significa “custodire” per Maria? 

«Questo termine compare in due episodi del Vangelo, all’interno degli otto che ho analizzato. Il primo riguarda l’infanzia di Gesù quando i pastori vengono raggiunti dall’annuncio degli Angeli: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini, amati dal Signore”. I pastori vanno ad adorare il Bambino, Maria custodisce questo fatto sorprendente, cioè che a glorificare il Bambino sia stato un gruppo di pastori che non facevano parte di Israele, che non andavano al Tempio e che erano considerati impuri. Il secondo episodio, descritto nel Vangelo di Luca, avviene dodici anni dopo, quando Gesù si reca al Tempio di Gerusalemme per intrattenersi con i Dottori della Legge. Maria e Giuseppe dopo tre giorni lo trovano nel Tempio intento a conversare con gli anziani, meravigliati della sua conoscenza delle scritture, data la sua giovane età. Ammonito da Maria, Gesù replica: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Maria custodisce questo episodio ma anche quello che era accaduto lungo l’arco di quei dodici anni. Ciò significa che Maria è cresciuta lungo gli anni nella capacità di custodire non solo i singoli misteri della vita di Gesù ma l’insieme, il percorso, la logica di tutti i misteri di Gesù».

Come le decisioni di Maria possono indicarci percorsi sinodali?

«Maria esercita una dimensione sinodale molto forte, l’abbiamo visto nelle Nozze di Cana. Maria mette in moto gli altri. Gesù è l’unico che può sciogliere il nodo delle esigenze fondamentali del cuore dell’uomo, Maria crea le condizioni materiali affinché si verifichino. Ciò ci fa capire come la sinodalità richieda un’attitudine di governo. Riferendoci a Maria osserviamo che fa camminare insieme le persone con criterio».

Nel volume appare la figura della Madonna come una donna di oggi, che ha molto da dire alle donne del Terzo Millennio, soprattutto in questo difficile momento storico. Che cosa ne pensa? 

«Sì, oggi quello del ruolo della donna nella Chiesa è un tema importante. Maria vive senza paura di confrontarsi con la realtà in tutte le dimensioni, dalla gioia al dolore, non si nega a nessun confronto, fino al confronto con la croce, con la Pentecoste. Come abbiamo detto, sa vivere le proprie emozioni con lucidità, perché le emozioni non la intrappolano. Quella di Maria, potremmo chiamarla “emotività decisionale”. Possedere questa “emotività decisionale” è molto importante per le donne del terzo Millennio, perché ciò richiede un equilibrio elevato. Maria è un esempio di governo. Non si avvita su sé stessa, sa cosa chiedere, sa far lavorare le persone, sa tenerle insieme, non ha la pretesa di capire tutto subito, quindi “custodisce”. Maria per una donna che ha responsabilità di governo è un’icona, perché va alla radice di ogni esperienza e ci dice: “La  vita è una vocazione, vivila in modo pieno”».