Notiziari presenti nell’84% delle parrocchie: 42 mila copie al mese. Ognuno resta all’ombra del suo campanile

Il primo passo della “comunicazione di comunità” è scambiarsi informazioni sulle attività che si svolgono in parrocchia. Secondo alcune indagini svolte negli ultimi anni nella diocesi di Bergamo dall’Ufficio pastorale della cultura, circa l’84% delle parrocchie si impegna nella preparazione di un notiziario, che per il 54% è parrocchiale e nel rimanente 30% è inter-parrocchiale. Ognuno ha la sua storia ed è realizzato grazie all’impegno di una piccola redazione composta da un gruppo che va da cinque a dieci persone. Una “redazione di comunità” segue tutto il processo di creazione del giornale dalla scelta degli argomenti alla stesura degli articoli, dalla raccolta delle foto fino all’impaginazione, e talvolta si occupa anche della stampa. La cadenza della pubblicazione non è sempre uguale: c’è chi mantiene un ritmo mensile, ma la maggior parte riesce a completare e diffondere tra i 4 e gli 8 numeri all’anno. 

In termini numerici nella diocesi di Bergamo circolano ogni mese circa 42 mila bollettini, ognuno dei quali viene letto da almeno quattro persone, secondo una stima approssimativa, che tiene conto dei legami familiari e di vicinato. Nonostante si tratti di periodici “fatti in casa” da volontari, la qualità dei notiziari è molto curata. Sono per la maggior parte sistemi di comunicazione interna: vengono cioè pensati e scritti per le persone che fanno già parte della comunità, senza riportare per esempio informazioni pratiche troppo dettagliate su appuntamenti e incontri (informazioni che in genere si possono reperire grazie agli avvisi che concludono la messa festiva oppure negli account social). I notiziari parrocchiali, inoltre, si riferiscono spesso in modo quasi esclusivo alla propria fetta di territorio, con rari cenni alla vita della Chiesa diocesana (10%) o ad altri strumenti di informazione ecclesiale locale. Molti si limitano alla cronaca degli avvenimenti più che addentrarsi in ragionamenti e approfondimenti di carattere spirituale, teologico, culturale. Questo aspetto potrebbe essere potenziato, come sottolineano le conclusioni dell’indagine condotta a livello diocesano: passa anche da qui il rafforzamento dei legami di collaborazione e di una comunità più ampia della singola parrocchia.