Perdere il lavoro è perdere un po’ di se stessi. Suor Chiara: “Non cedere allo sconforto”

Buongiorno suor Chiara, sono Franco. Questo non sarà un Natale felice per la mia famiglia: l’azienda dove lavoravo ha chiuso a causa della crisi provocata dalla pandemia e ora sono disoccupato. Ho due bambini e se penso al futuro mi sento triste, preoccupato, pieno di sconforto. So che molto dipende da me, da come affronterò questo momento, ma in questo clima così cupo come posso ritrovare speranza? Mi aiuti lei. Conto sulla vostra preghiera.

Caro Franco, la pandemia sta dando esiti preoccupanti anche nel mondo del lavoro e la situazione che descrive ne è un esempio.
Sono molto dispiaciuta per la sofferenza che lei e tutta la sua famiglia state vivendo. Il lavoro è quello che rende l’uomo simile a Dio perché con il lavoro l’uomo è creatore, è capace di inventare e creare tante cose, anche di creare una famiglia per andare avanti.
L’uomo è un creatore e crea con il lavoro. Questa è la vocazione umana. E dice la Bibbia: “Dio vide quanto aveva fatto ed ecco, era cosa molto buona”.
Sì, il lavoro ha dentro di sé una bontà che crea l’armonia delle cose, la bellezza che coinvolge l’uomo in tutto: nel suo pensiero, nei suoi sentimenti, nel suo agire. L’uomo è coinvolto totalmente nel lavorare: questa è la prima vocazione dell’uomo.

Perdere il lavoro è perdere un po’ di se stessi

Questo dà dignità all’uomo, perché lo rende simile a Dio! La perdita del lavoro è un evento faticoso e doloroso perché molto spesso il lavoro è anche molto di più di un semplice strumento per il sostentamento economico poiché influenza il modo in cui vediamo noi stessi e gli altri, ed esprime i valori in cui crediamo e che ci guidano. Perderlo può significare anche “perdere un po’ di sé stessi” poiché ci si sente inutili e un po’ “falliti”, con il peso e la responsabilità di provvedere alla vita dei propri cari.
E questa situazione può ingenerare sentimenti di smarrimento, misti a rabbia e sconforto, che sono difficili da affrontare nell’immediato e che, se non sono ben gestiti, possono causare grande sofferenza e frustrazione. Non si senta in colpa per quanto è accaduto poiché è un evento inscritto in circostanze indipendenti da lei, che la situazione del Covid-19 ha accentuato. È necessario non abbattersi e non considerare la situazione come irrisolvibile, definitiva ma transitoria.

Non cedere alla tentazione di guardare il futuro con sconforto

Non ceda alla tentazione di guardare il futuro con timore e sconforto poiché il futuro non ci appartiene, abbiamo il presente per cercare di impegnarci a costruirlo al meglio. Il compito da assumere, come certamente lei starà già facendo, potrebbe essere quello di dedicare ogni giorno del tempo a cercare una nuova occupazione, guardando gli annunci e contattando persone che potrebbero essere dei tramiti per ulteriori conoscenze che potrebbero aprire nuove prospettive. L’impegno personale necessario e fatto con diligenza, per un credente è associato anche alla fiducia nel Dio provvidente: egli è il Padre che si prende cura, è il Dio con noi che ci sostiene e mai ci abbandona, anche nelle situazioni più difficili, che ci dona la forza interiore per affrontarle e portarle con speranza.
Dio non si sostituisce a noi e noi non possiamo pensare che debba risolvere tutti i nostri problemi, ma Lui è con noi e ci accompagna, ci ispira e custodisce in ogni circostanza. Si senta accompagnato e custodito anche dalla nostra preghiera. Insieme preghiamo con lei e per lei con le parole di papa Francesco.

Signore Dio, guardaci!
Guarda questa città,
guarda le nostre famiglie.
Signore, a te non è mancato il lavoro,
hai fatto il falegname, eri felice.
Signore ci manca il lavoro.
Gli idoli vogliono rubarci la dignità.
I sistemi ingiusti vogliono rubarci la speranza.
Signore, non ci lasciare soli.
Aiutaci ad aiutarci fra di noi,
che dimentichiamo un po’ l’egoismo
e sentiamo nel cuore il “noi”,
noi popolo che vuole andare avanti.
Signore Gesù, a te non mancò il lavoro,
dacci lavoro e insegnaci a lottare per il lavoro
e benedici tutti noi.

Amen.