Natale alla mensa di Borgo Palazzo: “Sei il padre che non ho avuto”

Nella sera della vigilia di Natale, Fra Riccardo Corti racconta quanti “doni inaspettati” capiti di ricevere in questi giorni alla mensa di Borgo Palazzo, che aiutano a entrare nell’atmosfera del Natale e a scoprirne il senso più autentico.

Eccoci pronti, tutto è al suo posto… pastori presenti, Maria e Giuseppe sono piazzati al posto giusto, la culla è pronta, il fieno è caldo, pungerà un pochino ma, nessun problema, un panno eviterà di dar fastidio alla schiena del bimbo… l’asino è già lì, pronto a fare la sua parte, così come il bue… ma Gesù, dov’è Gesù? L’ho cercato nelle stanze della sacrestia, nemmeno l’ombra… l’ho cercato negli scaffali della biblioteca, no, non c’è nemmeno lì… mi è sembrato di incontrarlo nei discorsi di tanti, nel vociare della gente. No, nemmeno lì. Nelle luci e nei canti, nei colori e negli addobbi, ma nemmeno lì… ma dov’è che l’ho messo questo bambino, dove si sarà cacciato???
Arriva un uomo, di circa 60 anni… entra in mensa, si siede e, prima di iniziare mi dice: “adesso vieni e ti siedi vicino a me, un attimo…”
Mi siedo, per un attimo metto da parte l’ansia di cercare quel bimbo un po’ monello, che si nasconde quando ho bisogno… Guardo l’uomo, i suoi occhi sono lucidi, commossi… “GRAZIE RICCARDO, TU SEI STATO PER ME COME UN PAPÀ, QUELLO CHE NON HO AVUTO. GRAZIE PERCHÉ TU CI SEI SEMPRE STATO…” Senza parole, ci diamo la mano e ci sorridiamo… stiamo lì, un attimo così, senza dire nulla… lasciamo che sia l’abbraccio a dire le parole più belle… mi alzo, guardo un attimo la culla ed eccolo lì, quel monello… “Eccomi qui”, sento surrarmi nel cuore… “In quell’abbraccio io sono nato…”
Buon NATALE