La fragile apparenza di una rosa che non si lascia intimidire

“Mamma, guarda che cosa incredibile: in giardino c’è una rosa. A dicembre. E’ un po’ ghiacciatella ma sembra che stia bene, come fa?!”

“Hai presente quando ti dico che tu sembri piccola piccola, fragile fragile, ma in realtà sei una bimba forte? Ecco, per la rosa vale lo stesso. Lei sembra delicatina, ma in realtà affronta il caldo e il freddo, se la tagli ricresce ancor più bella, insomma, non si fa certo intimidire da un po’ di brina”.

“Che bella questa cosa. Però non è mica facile la vita, quando sembri piccolina. Ti prendono in giro”.

“Ti prendono in giro perché sei piccola?! Beh dai, poteva andarti peggio. Tutti ci siamo passati, Alice, i bambini sono fatti così. A me chiamavano “Bufera” perché era il modo più facile per storpiare il mio cognome e me lo ripetevano sghignazzando, ma sinceramente non ho mai capito cosa ci trovassero di tanto divertente”.

“Bufera?! Ahhhh!!! Bufera, bufera, buferaaaa!!!”

E mentre Alice ride come una pazza e corre dal fratello per trascinarlo a guardare la rosa, penso alla meravigliosa arte del saper sdrammatizzare. Arte che ho imparato a coltivare negli anni e nella quale ero anche bravina, finché non sono diventata mamma. Finché non mi è successo di assistere a episodi nei quali i miei figli venivano messi da parte, o presi in giro, o semplicemente messi in discussione da coetanei. Non oso immaginare cosa porterà l’adolescenza. Intanto sono piccoli, parlano, si confrontano coi genitori, sono pronti ad accogliere consigli. Sanno che tutto fa parte della vita, guardano al futuro con la voglia di superare le difficoltà.

“Mamma, facciamo una foto alla rosa? Poi a dicembre dell’anno prossimo controlliamo se è ancora così. Secondo me sarà più grande e avrà tanti boccioli intorno. Supererà l’inverno, la primavera, l’estate e diventerà davvero forte e bellissima”.