Verso l’alt(r)o, la meditazione della settimana. Un sorriso per il nuovo anno

Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno? Sorridetevi gli uni gli altri; sorridete a vostra mogli e a vostro marito ai vostri figli alle persone con le quali lavorate a chi vi comanda; sorridetevi a vicenda; questo vi aiuterà a crescere nell’amore perché il sorriso è il frutto dell’amore.

Madre Teresa di Calcutta

Tempo di fine e di nuovi inizi. Di bilanci e propositi. Di sguardi che si volgono indietro e avanti. Come può vivere un cristiano l’inizio di un nuovo anno, tempo denso di significato?

Nei giorni scorsi mi trovavo ad Assisi insieme ad un gruppetto di ragazzi del mio oratorio. Tra i tanti luoghi visitati e le tante testimonianze ascoltate c’è un particolare che mi ha colpito più di tutti, che ho voluto affidare come augurio ai ragazzi per il loro futuro e come preghiera al Signore per ognuno di loro.

Nella basilica inferiore di Assisi le pareti destra e sinistra della navata vedono affrontarsi scene della vita di Gesù e della vita di Francesco. Un dialogo silenzioso volto ad enfatizzare la caratterizzazione del poverello di Assisi come alter Christus, la corrispondenza tra l’esistenza del figlio di Dio e quella del santo. 

Nella basilica superiore, invece, le due biografie si corrispondono nelle immagini rappresentate su due registri paralleli, che corrono lungo tutte le pareti delle navate. Ma qui chi ha commissionato l’apparato iconografico ha voluto aggiungere anche un terzo registro, più in basso. Esso è privo di immagini ed è un invito al fedele che si reca in basilica a vedere rappresentata lì la propria vita. Parallela a quella di Cristo e a quella di Francesco.

E se fosse questo un buon proposito per l’anno a venire? Dentro i tanti progetti che possiamo coltivare per la nostra vita, ad un cristiano viene offerto un modello a cui provare a conformarsi. Senza pretese di raggiungere la perfezione, ma con un desiderio autentico di sequela del Maestro, in tutte le pagine della nostra esistenza, quelle radiose come quelle faticose. A partire dal nostro modo di amare, che da Cristo può imparare la dedizione totale, il dono della vita, che parte proprio da un sorriso.

Con la consapevolezza che Dio ha voluto farsi uomo in Gesù. Il Natale ci ha dato la certezza della prossimità di Dio alla nostra vita. Un Dio che si è voluto fare vicino ad ogni uomo, si è sporcato di umanità, di vita vera, di storia vissuta. Perché anche le nostre storie siano benedette. Perché anche le nostre vite siano irrorate dal divino. 

La preghiera per il nuovo anno sia allora che su quel registro, parallela a Gesù Cristo e ai suoi santi, possa esserci anche la nostra vita, sempre più conforme a quel Dio che si è fatto uomo.