Una pigotta per l’anno nuovo: un gioco fatto a mano e un segno di speranza

La pigotta è una bambola di pezza, una bambola speciale che può donare ai bambini la speranza di una vita migliore. Le pigotte, il cui nome è derivato dal dialetto lombardo, erano semplici bambole di pezza che le nonne confezionavano per le loro nipotine, oggi sono le bambole dell’Unicef, uniche e irripetibili.

La pigotta è diventata bambola ufficiale dell’Unicef Italia nel 1999, ma la prima era stata realizzata nel 1988 da Jo Garceau, una donna americana che ideò un progetto di raccolta fondi per l’infanzia con l’utilizzo appunto di queste bambole.

La bigotta dell’Unicef: un progetto di solidarietà

La sede del comitato provinciale dell’Unicef è a Bergamo, in via Sant’Alessandro 37A, lì ci si può rivolgere per aderire al progetto che prevede la realizzazione, la donazione o l’acquisto di pigotte allo scopo di contribuire alla fornitura di cibo terapeutico per l’infanzia in difficoltà. Il cartamodello per realizzare la pigotta, si può ritirare in quella sede, ma può anche essere scaricato in internet dal sito dell’Unicef.

La realizzazione è abbastanza semplice, anche da parte di chi non possiede una macchina per cucire, perché la può confezionare a mano.

Per il corpo, sulla scorta del cartamodello, occorre del tessuto di cotone o di maglina in tinta unita (possibilmente bianca, rosa o marrone, per ispirarsi ai colori della pelle). Il tessuto viene ritagliato secondo le misure del cartamodello, quindi viene cucito all’interno, a mano o a macchina, lasciando un’apertura per introdurre l’imbottitura. Quindi viene rovesciato e vi si inserisce l’imbottitura che può essere di lana, ovatta sintetica o kapok.

Impunture per sagomare e stoffa colorata

Si chiude l’apertura a piccoli punti e si praticano ai lati delle spalle e del bacino delle impunture per sagomare la bambola e renderla più mobile. Si procede poi alla realizzazione del vestito usando della stoffa colorata, pizzi, ricami, maglia ai ferri o uncinetto. Si aggiungono i capelli, utilizzando lana colorata, o passamaneria, o raffia e si delinea il volto con pennarelli per stoffa e del fard.

Ciascuno può dare sfogo alla propria creatività personalizzando a piacere la pigotta, dandole, anche un nome, immaginando che potrà rendere felice una bambina.