Risotto allo stracchino e timo: un primo gustoso a chilometri zero

Alzi la mano chi conosce l’origine del nome “stracchino”. Non ne avete idea? Provate a scovarne la radice nel nostro dialetto: in bergamasco “strach” significa “stanco” e pare che questo golosissimo formaggio tragga il nome proprio dalla stanchezza delle vacche, che venivano munte la sera, una volta raggiunta la tappa per la sosta nel percorso di transumanza. Nelle valli  orobiche i caseifici producono un’infinita  varietà di questo gustoso formaggio, che può essere impiegato nella preparazione di numerosi piatti. Dilettandoci in questo caso in un risotto, uno dei protagonisti delle tavole autunnali e invernali, scopriremo come il suo inconfondibile sapore può essere esaltato al massimo e apprezzato sia dai grandi che dai piccoli commensali. Vediamo ora la lista degli ingredienti, il procedimento e… Buon appetito!

Ingredienti:

1 patata

1 carota

1 zucchina

1 cipolla

Sale q.b.

Burro q.b.

1 bicchiere di vino bianco

Riso carnaroli

Stracchino delle valli orobiche

Parmigiano reggiano q.b.

Timo (a piacere)

Procedimento

Per la preparazione di tutti i risotti, è fondamentale partire da un ottimo brodo: io, periodicamente, ne preparo in gran quantità (in questo caso, vegetale) e poi lo congelo in numerose porzioni, così che sia sempre pronto all’occorrenza.

Se voi non l’avete già pronto, vi basterà mettere sul fuoco, in una pentola a pressione, carota, patata, zucchina, cipolla e coprire tutto con dell’acqua leggermente salata.

Quando la pentola fischierà, abbassate la fiamma al minimo e continuate la cottura per circa venti minuti. Infine, estraete le verdure lessate e il vostro brodo sarà pronto.

In un tegame a parte, fate soffriggere l’olio con della cipolla tritata, poi aggiungete tre pugni di riso e lasciatelo tostare qualche minuto. Procedete a versare il vino bianco e lasciate che lentamente evapori, mescolando. Intanto tagliate a piccoli pezzi lo stracchino e tenetelo da parte.

Mescolate frequentemente il riso tenendo la fiamma media in modo che non si bruci. Quando tutto il vino sarà evaporato, aggiungete un paio di mestoli di brodo e lasciate che cuocia il riso. Quest’operazione andrà ripetuta più volte, sempre nel momento in cui il riso si sarà asciugato dal precedente brodo.

Dopo circa un quarto d’ora, il riso e la luganega saranno completamente cotti. E’ questo il momento di aggiungere lo stracchino al riso.

Essendo un formaggio a pasta molle, si scioglierà in pochissimo tempo, conferendo al nostro risotto una cremosità unica, oltre a un profumo inconfondibile! Dopo pochi istanti, è giunto il tempo della preziosa mantecatura: aggiungete al riso una noce di burro e una generosa dose di parmigiano reggiano. Spegnete il fuoco, continuate a mescolare, se lo gradite, aggiungete una paio di rametti di timo e infine servite: non ne rimarrà neanche un chicco!