«Migrantour»: passeggiate per scoprire la ricchezza di culture del territorio di Bergamo

Scoprire la ricchezza delle culture esistenti a Bergamo e provincia attraverso passeggiate in quartieri del territorio poco conosciuti: è l’obiettivo che si pone « Migrantour », nato a Torino nel 2010 e ora approdato anche nella nostra città grazie alla Cooperativa Impresa Sociale Ruah.

Quest’ultima infatti è ente capofila del progetto, cofinanziato da FIEB, Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, in partenariato con diverse altre realtà: Viaggi Solidali S.C.S. di Torino, Fondazione ACRA di Milano, Fondazione Teatro Donizetti, Comune di Bergamo e Associazione Lombarda delle Piccole Comunità con Grandi Patrimoni Culturali. A guidare cittadini e turisti in questo tour della città diverso dal solito, dodici accompagnatori e accompagnatrici interculturali appositamente formati : Carmen (Perù), Ibrahim (Burkina Faso), Inna (Ucraina), Jasmina (Bosnia), Khadija (Marocco), Ksenia (Russia), Roxana (Romania), Sandro (Bolivia), Souad (Marocco), Thiama (Senegal), Vanessa (Messico) e Vanessa (Ecuador).

«È un’attività che persegue la mission di Cooperativa Ruah – spiega Federica Mora, coordinatrice del progetto Migrantour per Ruah – per diversi aspetti. Tra gli obiettivi del progetto: promuovere una cultura del turismo sostenibile e responsabile tramite la valorizzazione delle peculiarità territoriali di Bergamo e provincia e favorire l’inclusione sociale di persone migranti, creando opportunità di inserimento lavorativo.

Tour in luoghi significativi del territorio di Bergamo

Siamo partiti ad ottobre 2020 con le persone selezionate, formandole attraverso un percorso gratuito che è durato da marzo a ottobre 2021. Lezioni on line e con didattica frontale, fino alle uscite esplorative sul territorio e d’estate qualche prova dei tour. I partecipanti hanno effettuato uno studio di fattibilità su Bergamo, valutando l’incidenza della popolazione straniera sui singoli quartieri.

Durante queste ricerche l’obiettivo era trovare dei luoghi significativi dal punto di vista interculturale e dell’attrattività turistica. Si vuole infatti trasmettere una narrazione non stereotipata sulle migrazioni e il territorio, narrazione che passa proprio attraverso le testimonianze degli accompagnatori ».

Il tour prevede diverse tappe nei quartieri scelti, coinvolgendo negozianti, ristoratori, associazioni del territorio che si raccontano e raccontano il loro percorso di vita che li ha portati fin qui.

Passeggiate interculturali dove la storia del territorio si interseca con l’esperienza migratoria

Riscoprire il territorio e far vivere un incontro diretto con la cultura Altra, attraverso il cibo, la religione, le attività presenti sul territorio : è in questo modo che Migrantour vuole aumentare la consapevolezza del fenomeno migratorio, dando la parola agli stessi protagonisti ed evitando la folklorizzazione.

Quattro finora gli itinerari proposti per scoprire i quartieri di Borgo Palazzo, Centro – Papa Giovanni e Centro – Sant’Alessandro, e la zona di Via Quarenghi e Porta Nuova.

Ksenia Tyukova, 36 anni, Roxana Ivan, 33 anni e Vanessa Gutierrez, 40 anni, sono tra le accompagnatrici interculturali del progetto.

«Ogni tappa è un incontro: partiamo dalla nostra storia personale»

Roxana viene da Ploiesti (Romania) : sua mamma lavorava in Italia, ha la cittadinanza italiana.

Lei è venuta qui nel 2017, iscrivendosi all’Università degli Studi di Bergamo per studiare le lingue : la sua passione è il cinese. Ksenia viene da Murmansk, una città della Russia che si trova nell’estremo nord.

È venuta nel Belpaese nove anni fa, per questioni personali. In Russia ha studiato all’Accademia d’arte e lavorato come attrice. Qui ha collaborato con alcune compagnie teatrali bergamasche e insegna la lingua russa ai bambini bilingue tramite la musica e il teatro. Vanessa Gutierrez viene dal Messico : è mediatrice culturale e psicologa. Ha dato vita a un collettivo di donne messicane e da diversi anni al Festival messicano dedicato al dia de los muertos a Nembro

« In ogni tappa cerchiamo di inserire un piccolo racconto personale – racconta Ksenia – : in questo modo le persone tappa dopo tappa scoprono il percorso migratorio. E scoprono anche aspetti del territorio a loro sconosciuti : ad esempio in Piazza S. Anna c’è una Chiesa ortodossa, ma la maggior parte crede sia cattolica. Sono percorsi che abbiamo studiato appositamente, è stata una ricerca partecipata, intervistando le persone del terrritorio e pensando alla narrazione adatta . Ad esempio se parliamo della macelleria islamica spieghiamo le abitudini religiose che vi sono dietro».

« Gli itinerari non sono svolti in zone turistiche – aggiunge Roxana – : promuoviamo quartieri in cui non si pensa di trovare aspetti culturali. Io mi occupo dell’itinerario che parte da via Clara Maffei. Lì ci sono negozi latino – americani : per me è stata un’esperienza nuova e un’opportunità di scoprire una nuova cultura. Parliamo delle influenze e dei cambiamenti che ci sono con le nuove culture. Ad esempio, parlo del mais, ingrediente di questi ristoranti : pochi sanno che è grazie al Messico che è arrivato sulle nostre tavole. Arrivata in stazione parlo della mia città natale ; nel negozio rumeno del cioccolatino che ha segnato la storia del popolo rumeno, nato nel periodo del comunismo. Noi ad ogni modo non siamo portatori assoluti della nostra cultura : io sono rumena, ma non rappresento tutti i rumeni, ma una parte del mio Paese. Questo messaggio è molto importante ».

«Ognuno di noi vede l’Italia in modo diverso»

« La ricchezza culturale di ognuno di noi si aggiunge alla multiculturalità delle tappe – sottolinea Vanessa – : ci si meraviglia di quanto si possa capire dell’Altro e di se stessi. Ognuno di noi vede l’Italia in modo diverso, ognuno ha la propria esperienza. Con uno sguardo altro, evidenziamo luoghi nascosti allo sguardo quotidiano, mettendo la nostra percezione degli stessi ».

« La cultura non è un monolite – conclude Federica – : cambia e si evolve a seconda della persona che ne è portatrice. L’intenzione, per il futuro, è di coinvolgere altre realtà del territorio, come gallerie d’arte e centri di accoglienza, con cui collaborare per valorizzare ancora di più il territorio ».

La sfida di Migrantour ? Diventare parte integrante del patrimonio interculturale della realtà bergamasca.

Un calendario dei tour in programma verrà pubblicato a breve. Per rimanere aggiornati sull’iniziativa e partecipare ai tour: https://www.cooperativaruah.it/migrantour-bergamo/

Per ulteriori informazioni: migrantour.bergamo@cooperativaruah.it.