Il vescovo ai giornalisti: «Servono responsabilità e amore per la verità contro troppe fake news»

Un momento della celebrazione per la festa di San Francesco di Sales nella chiesa di Santa Maria delle Grazie

L’importanza fondamentale delle parole nella vita dell’uomo e degli operatori nel mondo della comunicazione. Ma anche l’importanza decisiva della Parola di Dio nella vita dei cristiani che diventa impegno e testimonianza.

Lo ha ribadito don Mattia Magoni, direttore dell’Ufficio diocesano comunicazioni sociali, nella Messa per la festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e degli operatori nei massmedia, celebrata lunedì mattina 24 gennaio nella chiesa parrocchiale delle Grazie per la festa.

All’inizio della Messa, Alberto Ceresoli, direttore de L’Eco di Bergamo, ha letto il messaggio inviato per l’occasione dal vescovo Francesco Beschi, in cui sottolinea che la comunicazione necessita di responsabilità e amore per la verità soprattutto contro le troppe «fake news e le mezze verità».

«Le parole hanno il potere di creare e distruggere»

All’omelia, don Magoni ha esordito prendendo le distanze dal proverbio «Fra il dire e il fare c’è di mezzo il mare». «Le parole hanno il potere di creare e distruggere. Senza le parole non esisterebbero le nostre azioni.

I cristiani hanno la certezza che Dio parla con la sua Parola che trasforma la vita, senza la quale saremmo più poveri, affaticati nel cammino, meno capaci di agire, in balia del caos. Abbiamo bisogno di parole buone che rimettono in piedi la nostra azione. E questo San Francesco di Sales lo sapeva benissimo».

Don Magoni ha proseguito riflettendo su tre domande. La prima: cos’è la Parola di Dio? E ha risposto riprendendo il patrono dei giornalisti.

«San Francesco di Sales sapeva che la Parola di Dio è vita, ha genera vita e che le parole hanno un potere generativo straordinario. Per i cristiani la Parola di Dio è la storia dell’amore incredibile di Dio che corre dietro all’umanità. È quella Parola abbracciata dalla vita di centinaia e migliaia di uomini e donne diventati amici di Dio pur con i loro errori, sbagli, incoerenze, ritardi, lontananze, anche quando si sentono soli, persi nel baratro delle incertezze. San Francesco di Sales ci insegna che il cristiano deve lasciarsi immergere nella Parola di Dio e agire secondo il cuore di Cristo».

I cristiani legano la loro vita e il loro impegno con la Parola di Dio

Quali sono le parole di Dio? «In questo — ha risposto don Magoni — Papa Francesco è un maestro assoluto, perché ci ricorda che le parole di Dio si mischiano ogni giorno con le parole più normali dell’uomo, come quando incontra un altro uomo e dice “Grazie”, “Scusa”, “Ti voglio bene”. Sono parole che fanno fiorire la vita. E la Parola di Dio fa questo fin dall’inizio della storia. Così come Gesù Cristo con le sue parole faceva guarire i malati. Dobbiamo dire grazie a chi fa informazione perché, attraverso le parole, i fatti che ci fanno un po’ paura diventano meno paurosi e ricevono un po’ di luce».

Dove possiamo incontrare e la Parola di Dio? «Per gli ebrei e i mussulmani — ha aggiunto don Magoni — la Parola di Dio è stata dettata. Per questo Dio soffre se si strappa anche una sola pagina della Bibbia e del Corano. Per i cristiani la Parola di Dio si è fatta carne nel Figlio. E la sua Parola si incontra con la vita e con le persone di ogni giorno. I cristiani sono quelli che di fronte alla Parola di Dio hanno il coraggio di alzarsi con coraggio e dire: “Tocca a me dare compimento alla sua Parola, me ne faccio carico per farla diventare vera nella mia comunità e nei luoghi dove vivo”. I cristiani legano la loro vita e impegno con la Parola di Dio. San Francesco di Sales è stato un maestro nel far diventare vera la vita nel quotidiano». La Messa è stata concelebrata dal parroco monsignor Valentino Ottolini e da monsignor Andrea Paiocchi, in passato impegnato nel mondo della comunicazione diocesana.