Castione della Presolana: quest’anno con San Giovanni Bosco arriva il nuovo oratorio

centro giovanile di Castione1

La festa di San Giovanni Bosco quest’anno a Castione della Presolana ha un sapore speciale. Quello di una novità, di un progetto coltivato nel tempo, che ora è pronto a sbocciare. Un nuovo oratorio, una nuova vita per uno spazio parrocchiale, un sogno che adesso ha trovato una casa.

Il centro giovanile di Castione, adiacente a chiesa, cinema e campo sportivo, negli scorsi anni era dato in gestione a privati e funzionava come un normale locale pubblico. Negli scorsi mesi gli spazi sono stati rinnovati profondamente e sono pronti a riaprire le porte con una nuova finalità: un luogo gestito dai volontari per essere il nuovo oratorio, casa per ragazzi, giovani e famiglie di tutta la comunità dell’Unità pastorale della Presolana.

L’inaugurazione è fissata per domenica 30 gennaio. La Santa Messa delle 10.30, celebrata al cinema, sarà animata dagli adolescenti dell’Animation team, il gruppo di animazione dell’oratorio, che proporrà in forma drammatizzata un’attualizzazione dell’episodio del sogno di don Bosco. Al termine saranno premiati i vincitori del concorso di disegni a cui sono stati invitati bambini e ragazzi dalla prima elementare alla terza media, che hanno dato spazio alla propria creatività sperimentandosi su temi diversi in base all’età, sempre legati a don Bosco.

Sarà poi il momento dell’atteso taglio del nastro. Per l’inizio effettivo delle attività del nuovo bar bisognerà attendere ancora qualche giorno.

L’oratorio sarà aperto con quei tempi che saranno resi possibili dal numero di volontari che si faranno avanti – spiega il parroco don Stefano Pellegrini -. Si punta ad aprire tutti i giorni, da martedì a domenica, in orario pomeridiano. L’oratorio è un luogo pensato per tutta la comunità, con quell’attenzione particolare che le famiglie chiedono: la cura delle nuove generazioni e l’incontro tra generazioni diverse, in uno spazio dove adolescenti e giovani possano trovarsi in tutta sicurezza”.

La sfida non sarà facile. Le difficoltà legate alla pandemia si sommano allo scetticismo generale sulla convenienza di scommettere ancora su un luogo fondato sulla gratuità e sulla cura. “Molti avrebbero preferito che si affidasse nuovamente il bar ad un privato, ma la disponibilità che abbiamo raccolto tra i volontari già un paio di anni fa ci fa ben sperare, così come il segno dato dagli adolescenti e dai giovani che nei mesi scorsi si sono messi in gioco creando dal basso il nuovo gruppo di animazione. Hanno già offerto ai più piccoli e alle famiglie numerosi momenti di incontro, dove l’animazione diventa occasione di relazione e di crescita reciproca. Ora le tante iniziative e le tante persone che già si muovono attorno all’oratorio avranno uno spazio dove essere casa”.