Riuscirà mai una donna a diventare Presidente? Suor Chiara: i cambiamenti nascono da piccoli passi

Buongiorno suor Chiara,
mi chiamo Sara, sono una mamma ma anche un ingegnere. Ho seguito con attenzione la settimana di dibattito che è terminata con la rielezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. Ho letto con insistenza che questa volta forse i tempi erano maturi perché fosse eletta una donna, ma purtroppo non è stato così. Mi sarebbe sembrato un bel segnale, penso che esistano donne competenti e in gamba che potrebbero ricoprire importanti ruoli istituzionali. Le donne invece, nonostante si insista molto sulla parità di genere, vengono spesso relegate in ruoli marginali. Forse, però, mi sento un po’ “di parte” perché in fondo questa è l’esperienza che ho vissuto anch’io, anche in ambito professionale. Che ne pensa? Un caro saluto e una preghiera per voi.

Cara Sara, come l’esito delle ultime elezioni ha dimostrato, i tempi non sono maturi perché il nostro paese abbia una donna come Presidente della Repubblica.

Certamente sarebbe stato un bel segnale di valorizzazione di competenze ed esperienze femminili a servizio del paese, ma forse sarà necessario attendere ancora un po’ di anni affinché questo si possa realizzare. Più voci affermavano la necessità di dare concretezza a quell’idea di parità di genere, così tanto condivisa dalle forze politiche democratiche, che però è stata disattesa. Non sono in grado di fare una valutazione, ma all’elezione del presidente si è arrivati dopo giorni in cui i partiti e i leader politici non sono stati capaci di accordarsi su una figura che raccogliesse un consenso unanime: il nostro paese deve ancora uscire da questa crisi facendo emergere figure istituzionali, uomini e donne di alto profilo morale, credibili e affidabili, capaci di lavorare per l’unità e la democrazia della nazione.

Paolo VI diceva: la politica è la forma più alta di carità

Ricordiamo che un papa di grande valore, papa Paolo VI, affermava che la politica è la più alta forma di carità ed esige che donne e uomini che la scelgono come via di servizio la testimonino nelle scelte per il bene comune, abbattendo ogni contrapposizione e prestigio personale o di partito.

Servizio che deve essere lo stile di approccio a qualsiasi professionalità e a maggior ragione nel mondo politico che per sua natura è volto al bene comune.

Certamente il numero di donne che occupano posti istituzionali sono inferiori agli uomini, e come tu affermi anche dalla tua esperienza, forse non viene dato ad esse uno spazio sufficiente.

C’è ancora molto cammino da compiere affinché il ruolo della donna nelle istituzioni sia riconosciuto anche attraverso incarichi ad un certo livello, e non in luoghi marginali, io penso che ogni donna debba impegnarsi negli ambiti che ritiene propri, a dare il meglio di sé, sia professionalmente che umanamente.

È importante che ciascuno viva in pienezza la propria vita

È importante che ciascuna viva in pienezza la propria vita come vocazione all’amore, sia in famiglia che nell’ambito lavorativo, e sia una presenza generativa secondo le proprie attitudini e competenze, per sé stessa e per gli altri. La sfida è alta, ma affascinante!

Molte donne hanno professionalità e competenze di alto livello, conquistate a caro prezzo! Per favorire l’impegno delle donne nel mondo lavorativo occorre organizzare maggiormente e adattare tutto il processo lavorativo in modo che vengano rispettate le esigenze della persona e le sue forme di vita, quella domestica e familiare.

È necessario però, che esse possano svolgere pienamente le loro funzioni secondo la propria indole, senza discriminazioni e senza esclusioni da impieghi dei quali sono capaci, ma anche senza venir meno al rispetto per le loro aspirazioni familiari e per il ruolo specifico che ad esse compete nel contribuire al bene della società.

La vera promozione della donna esige che il lavoro non sia a danno della propria famiglia nella quale ha un ruolo come madre insostituibile.

Le doti femminili di intelligenza e sensibilità

Una donna dotata della necessaria preparazione deve poter trovare aperte tutti gli sbocchi della vita sociale e politica.

L’apporto che essa può dare non è solo relativo alla competenza, ma alle sue peculiarità di femminilità, di intelligenza e sensibilità, nelle sfumature che la sua natura di donna saprà dare alle soluzioni dei problemi che si trova ad affrontare.

Cara Sara, non scoraggiarti e continua a svolgere la tua professione con dignità e competenza: sono piccoli passi possibili di una presenza femminile che crea piccoli cambiamenti culturali e prepara un nuovo futuro. Buon cammino!