La storia di un incontro apparentemente “ordinario” al semaforo, reso speciale da un gesto piccolo ma di grande significato: è il contributo di questa settimana di Fra Riccardo Corti, responsabile della mensa dei Cappuccini di Borgo Palazzo.
Capita di fermarsi al semaforo e aspettare che l’omino verde ti dia l’ok per attraversare…
E mentre attendo il via, davanti a me c’è un uomo, sulla cinquantina, con una scatola di legno e una borsa con le rotelle, come quelle che usano le nonne quando vanno a fare la spesa… I due contenitori sono pieni zeppi di pacchetti con un nastro rosso e con, all’interno, un biglietto con scritto una preghiera e un disegno… l’attesa al semaforo ti permette di osservare, e ti dà il tempo, anche, di pensare e di dirti, anche, che “di gente strana ce n’è in giro”, e di domandarti, anche, per quale motivo uno debba andare in giro con tutti ‘sti biscotti…
L’omino verde dice di proseguire. Ma io decido di fermarmi
Poi il tempo, che sembra non passare mai, ti permette di vedere che quest’uomo ti guarda con meraviglia e si presenta, dicendoti il suo nome…
Ma l’omino verde è lì, pronto a dirti che devo attraversare, che non c’è tempo da perdere…
Decido però di fermarmi, di lasciare andare questo interminabile tempo… Ed ecco che quest’uomo mi mette tra le mani uno do questi pacchetti e io, pur accettando, sono dispiaciuto di non aver nemmeno un soldo da dargli…
Eh sì, perché lungo questo interminabile tempo, quest’uomo si è un pochino consegnato, dicendomi che a causa di qualche problema economico, vende biscotti…
Ma il pacchetto, quello dato a me, era un regalo…
E ti senti piccolo, perché nonostante tutto, qualcuno ha ancora il tempo per donare, nonostante tutto…
E ti senti “privilegiato” perché questi incontri, che passano dentro un interminabile tempo, sono doni preziosi… da accogliere come segni, come parole che parlano alla mia VITA..