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Gli anziani nel cuore delle comunità: proposte pastorali e cammini di approfondimento

I frutti del Consiglio Pastorale Diocesano dell’anno 2020-2021

Come dovrebbe snodarsi oggi la pastorale degli anziani? Come farsi prossimo con loro? Il costante invecchiamento della popolazione ha profondamento mutato la vasta fascia della terza età, tanto che si parla di «giovani anziani» (65-75 anni), cioè quelli ancora attivi e in buona salute, e di «anziani anziani», cioè in età avanzata, malati o acciaccati.

Inoltre, sembra avviarsi un abisso nei rapporti fra le diverse generazioni: il giovane snobba il bagaglio di storie e valori degli anziani, mentre questi ultimi tendono a chiudersi a riccio di fronte al nuovo.

Questi fenomeni, acuiti dalla pandemia e che segnano oggi e il futuro prossimo, non interpellano soltanto i governanti, ma anche la Chiesa, perché gli anziani sono soggetti importanti nella pastorale ordinaria delle parrocchie.

Riflessioni del Consiglio pastorale diocesano sul mondo degli anziani

Al riguardo, la Chiesa di Bergamo ha dedicato quattro sessioni del Consiglio pastorale diocesano al mondo degli anziani, analizzando condizioni di vita, soggettività e oggettività nella pastorale parrocchiale, racconti di esperienze, risposte ai bisogni.

Da queste ampie riflessioni, inserite nell’ottica della Lettera pastorale del vescovo «Serviamo la vita dove la vita accade: la famiglia» (2021-22), è nata la lettera circolare n. 18 «La condizione evolutiva anziana. Quale sguardo?», destinata alle comunità parrocchiali. Come esordio, la Circolare ricorda sia gli orizzonti dell’attuale cultura giovanilistica ed economico-utilitaristica, che considera gli anziani essenzialmente come peso improduttivo, sia la necessità di riconoscere dignità all’anziano anche nell’inevitabile declino fisico.

La preghiera non deve arrendersi all’abitudine

Ogni anziano è depositario di una storia personale di fede. Libero dagli impegni lavorativi, può o potrebbe pregare di più, curare la propria spiritualità e impegnarsi in parrocchia.

Però, per età o poca salute, sorge il concreto rischio che la sua preghiera diventi rassegnata, disillusa, abitudinaria, incapace di aprirsi allo stupore, a differenza del vecchio Simeone del Vangelo che con stupore accolse nelle braccia Gesù Bambino.

Quindi parrocchie e associazioni devono insegnare a pregare agli anziani e far trasmettere i loro valori alle giovani generazioni.

Gli anziani sono soggetti attivi nella pastorale. Quindi bisogna promuovere la loro ministerialità, per esempio in ambito liturgico (lettore, ministro straordinario dell’Eucaristia, custodia delle chiese), catechesi, volontariato, visita ad altri anziani.

L’anziano malato o fragile, costretto a rimanere in casa, non deve sentirsi isolato o abbandonato dalla comunità, che deve farsene carico con preghiera, solidarietà, conforto dei Sacramenti, visite domiciliari e unzione degli infermi, che la Circolare qualifica come priorità nella pastorale ordinaria.

La casa è un luogo centrale della cura pastorale

Famiglie ed enti fanno molto per le persone anziane, ma la parrocchia deve esserci. Una mediazione pastorale può porsi nella logica solidale di «anziani che si prendono cura di altri anziani», cioè mettendo a disposizione il proprio tempo verso i coetanei malati o in difficoltà.

In questo contesto la casa è il luogo centrale della cura pastorale e le parrocchie sono sollecitate a potenziare o a riprendere (quando possibile) le visite nelle case o nelle Rsa e anche ad aiutare le famiglie ad accudire un congiunto in età avanzata. La parrocchia deve poi accogliere l’anziano che può uscire di casa, mettendo a disposizione luoghi socializzanti, dove possa vivere relazioni fraterne, magari a contatto con i giovani. Inoltre, la parrocchia può allertare centri di ascolto, Caritas, servizi sociali per i casi di anziani in difficoltà e promuovere spazi di riflessione comuni con le istituzioni.

Sei schede di lavoro a disposizione delle comunità parrocchiali

La Circolare propone sei schede di lavoro. Nella prima, «Lo sguardo sulle condizioni di vita evolutiva anziana», si invita a una lettura attenta del mondo degli anziani.

La scheda 2, «La visione di futuro per una migliore vivibilità nelle nostre comunità», sollecita a superare la risposta assistenziale o sociosanitaria come unica scelta.

La scheda 3, «Promozione e crescita di una cultura diffusa», invita a riflettere su presenza, sensibilizzazione, formazione e valorizzazione degli anziani nella comunità cristiana. La scheda 4, «La promozione e la crescita di una cultura di carità e giustizia», invita a far crescere una cultura della solidarietà verso gli anziani dentro e fuori la comunità cristiana.

Di «Soggettività e oggettività: le diversificate azioni pastorali» parla la scheda 5 che pone domande su animazione, formazione, partecipazione e accompagnamento spirituale dell’anziano.

L’ultima scheda, «Proposte di prospettive di risposta integrata nel territorio bergamasco», pone domande sul cammino comune di parrocchie ed enti nella cura degli anziani.