Sex education, una serie tv per scoprire “il sesso, l’amore e le relazioni”

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I protagonisti della serie “Sex education” in onda su Netflix sono gli studenti del liceo di Moordale e gli adulti che li accompagnano nella crescita: genitori, insegnanti, educatori. La creatrice della serie, l’inglese Laurie Nunn, racconta di essere stata “una sedicenne invisibile” che si rifugiava nei telefilm, negli anni Novanta, per sognare e sfuggire a una realtà che faticava ad affrontare.

“Volevo creare – racconta di “Sex education” – una serie che diffondesse un senso di accoglienza e fosse educativa, dove i personaggi si comportassero in modo gentile e la vulnerabilità fosse considerata coraggio. Inoltre volevo che fosse un invito a migliorare la comunicazione e un antidoto a tutte quelle informazioni sbagliate sul sesso e i rapporti sentimentali che la maggior parte di noi ha sentito a scuola”. 

Nelle tre stagioni finora rilasciate si affrontano molti argomenti legati alla sessualità: il rapporto con il proprio corpo, la possibilità di esprimersi anche fisicamente e di instaurare relazioni delle persone diversamente abili, l’identità di genere. Si parla di tutto in modo esplicito, diretto, fin troppo.

La serie segnala innanzitutto che per quanto possa essere difficile (magari anche imbarazzante) parlare di sesso con i ragazzi, è invece fondamentale offrire una sana educazione sessuale ma ancora prima affettiva ed emozionale. Tutti temi da affrontare con serietà e chiarezza, senza arrendersi agli stereotipi. Lo testimoniano il successo e l’apprezzamento raccolto in tutto il mondo offrendo – sotto forma di fiction – questo tipo di contenuti.

L’informazione e la consapevolezza possono sgombrare il campo da molti lati oscuri delle relazioni, aumentare il rispetto e la qualità della comunicazione interpersonale. 

Tutt’intorno alla serie sono nati canali di approfondimento a tema sui social: dai profili fan e originali della serie fino a pagine a tema come “Sessuologia” su Instagram. E poi libri come “Il sesso, l’amore e le relazioni spiegati bene” (Il Castoro) con prefazione di Laurie Nunn. 

Ci sono tantissime informazioni in circolazione, capaci di vincere sensazioni negative legate alla corporeità, come la vergogna e il senso di colpa. Quello di cui forse si senta la mancanza è un legame più profondo con i valori, con il contesto, con lo stile che si vuole dare a una relazione. Tutti aspetti da tenere in considerazione, senza “demonizzare” il resto.