Verso la maturità post-pandemia. “Don, hai visto? Dobbiamo fare gli esami”

“Don, hai visto? Dobbiamo fare gli esami!”. È l’espressione, che unisce disappunto, preoccupazione e bisogno di una parola di conforto di un giovane del 2003, a poche ore dalla scoperta che il Ministro Bianchi aveva annunciato il ritorno delle prove scritte, oltre a quella orale, per l’esame di stato 2022, a conclusione dei cinque anni della scuola secondaria di secondo grado. Il giovane è tesissimo: frequenta il quinto anno al liceo scientifico e.. non brilla in matematica (esattamente la medesima situazione del suo curato, 19 anni fa!).

In cuor suo aveva già esultato: prova soltanto orale, una tesina da preparare bene ma su un argomento per lui interessante e la temuta matematica tenuta a bada con qualche domandina teorica o al massimo con un piccolo esercizio, facilmente risolvibile con l’assistenza della brava docente di matematica, “che aiuta tutti”.

Lo invito a sedersi un attimo, perché lo vedo seriamente preoccupato. In testa gli stanno scorrendo le peggiori immagini possibili: lui che va in panico, che non capisce nulla dell’esercizio, che si dispera e che consegna in bianco la prova. Cerco di tranquillizzarlo.

“Siamo quelli del covid noi! Non siamo pronti”

“Dai don.. siamo quelli del Covid noi! Non siamo pronti!”. “Tu sai scrivere un tema vero? È dalle scuole medie che scrivi temi.. e scrivi anche bene, perché ricordo che mi avevi mandato alcuni testi che avevi preparato per l’insegnante di religione del liceo..!”.

“Sì don.. ma se ci chiedono..”. “Dunque, in questi anni avete fatto fatica, è vero. Sono d’accordo con te! Ma attenzione, ritenervi incapaci di tutto perché avete vissuto un anno e mezzo di dad non è giusto. Non è giusto perché i vostri docenti hanno lavorato.. e voi anche! Ti sei sempre impegnato, hai sempre studiato.. gli autori di letteratura sono quelli, siano essi spiegati in dad o in presenza (anche se, insegnando, so bene che c’è una notevole differenza tra le due modalità di docenza!).

E se tutto va come annunciato, sarà il vostro docente di lettere a correggere! Quindi.. tranquillo!”. “Vero don.. ma.. mate?”. “Mi sembra che il ministero abbia scelto saggiamente. La seconda prova verrà predisposta dalla vostra sottocommissione d’esame: non verrà da Roma, ma sarà inerente il programma che avrete effettivamente svolto. È chiaro che è la parte dell’esame più impegnativa, ma prova a viverla come una bella possibilità di metterti alla prova. Se ci pensi bene, quando hai iniziato il liceo scientifico sapevi che avresti dovuto sostenere la prova scritta di matematica per l’esame… e forse è giusto così! Che la prova si faccia! Tu metticela tutta.. L’anno prossimo cosa intendi studiare?”

Sarà l’ultimo esame di matematica. Un ricordo per la vita

“Filosofia!”, mi risponde sorridendo, sapendo che è una materia che appassiona anche me. “Benissimo, un motivo in più per stare sereno.. sarà per te l’ultimo esame di matematica!”. Il giovane ride e si incammina verso casa. Ripenso a me, 19 anni fa. Stessa tensione, stessi sogni spaventosi sulla prova di matematica. Eppure quell’esame mi ha fatto crescere, affrontare le paure, tirar fuori tutto quello che avevo dentro per superare l’ostacolo. E questo per la vita successiva mi è servito eccome. E quando capita di avere un incubo su quell’integrale… proprio quando sto per soccombere e per cadere vittima dell’Analisi Matematica, per fortuna mi sveglio.. e mi ricordo che, alla fine, è andata. E pure bene!   

  1. Chi ha scelto di farti frequentare lo scientifico, dove la matematica è la fisica sono materie non marginali? Alla fine della terza media, cosa hanno scritto come indirizzo consigliato nella scelta di studio? È un errore che commettono in tanti…sono d’accordo con il don che è necessario x questo ragazzo far in modo di mettercela tutta, e non lasciarsi prendere dallo sconforto. Purtroppo nella vita dovrà affrontare altri ostacoli e ciò che oggi gli viene richiesto, fa da palestra a ciò che nella vita futura necessariamente dovrà affrontare e superare! Forza e coraggio…tutto il Creato è con te… caro ragazzo…un abbraccio!

  2. Spesso ci sentiamo poco pronti ad affrontare le prove di fronte alle quali ci pone la vita. Poco pronti perché,forse c’è stato un errore di scelta all’inizio o un intoppo lungo il nostro percorso. Ci sentiamo privi di mezzi per affrontare e risolvere un problema. È bello allora, quando accanto a noi troviamo una o più persone che ci aiutano a vedere la situazione da un altro punto di vista, a farci acquistare fiducia in noi stessi, a farci scoprire potenzialità nascoste. Al giovane studente allora, diciamo: Dai che ce la farai,non scoraggiarti,affronta questa prova con fiducia e coraggio. Ne uscirai più forte e la soddisfazione sarà più grande.Auguri per i tuoi esami e per la vita.

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