Maschere e colori per tenere vivi i ricordi. È Carnevale anche al Centro Alzheimer di Gazzaniga

Carnevale al Centro Alzheimer di Gazzaniga

I corridoi e le stanze del Centro Alzheimer di Gazzaniga già da giorni sono addobbati a festa. Rivestiti di mascherine e colori, preparati dai pazienti nelle scorse settimane. Questo reparto di riabilitazione specialistica dell’ospedale Briolini ospita una cinquantina di anziani affetti da demenza, che stanno attraversando una fase di crisi comportamentale e faticano ad essere gestiti al proprio domicilio. 

La loro permanenza in ospedale – che dura solitamente poco più di un mese – è condita da una serie di attività riabilitative (che si aggiungono ad una piccola parte di terapie farmacologiche), con cui le educatrici e le altre operatrici sanitarie cercando di stimolare le capacità che ancora sono presenti nell’anziano. Senza la pretesa di recuperare conoscenze e competenze perdute, ma con l’intento di valorizzare le persone, tenendo vivo ciò che ancora si conserva e curando i legami con il mondo esterno.

È per questo che ogni mattina l’educatrice Anna Maria Morandi apre la giornata con una terapia di orientamento: ricorda ai pazienti la data, utilizzando un calendario di tipo materico, che si serve di oggetti concreti per facilitare il riconoscimento del mese (la neve a gennaio, le maschere a febbraio e così via). Ricorda la data e il santo del giorno, sia per nutrire la fede cristiana ancora viva negli anziani, sia per rievocare il ricordo dei parenti che portano quel nome, così da tenere vivi i legami con le persone che vivono fuori di qui. Sfoglia poi con loro L’Eco di Bergamo, affrontando il giornale come un viaggio, con un focus che si restringe dal mondo alla realtà locale. E si sofferma in particolare sui paesi da cui provengono i pazienti.

Durante il giorno propone poi diverse attività, spesso legate al periodo dell’anno in cui ci si trova. Momenti che hanno una duplice finalità: ricreativa e riabilitativa.

“Nell’ultimo periodo abbiamo preparato le decorazioni di carnevale, ma sperimentiamo anche la stimolazione dei cinque sensi, attività legate alla musica, il laboratorio di costruzione delle memorie in collaborazione con l’Accademia Carrara, oltre alle attività più tradizionali, come la terapia della bambola, la terapia del treno e il movimento soft”.

Un’attività che ad Anna Maria sta particolarmente a cuore è il ‘teatro in valigia’: la preparazione di piccoli spettacoli, a partire da una serie di oggetti contenuti in valigia, che stimolano negli anziani numerosi ricordi. Piccoli gesti e piccoli segni che diventano tesori ricchi da senso, da custodire con cura.

E così mercoledì 23 febbraio gli ospiti del Centro Alzheimer hanno messo in scena il loro teatro in valigia di Carnevale, come accaduto in passato per Natale e altri momenti. 

Le attività educative si inseriscono così dentro un piano più complesso, come spiega la caposala del reparto Cosetta Sangiovanni: “L’obiettivo principale nella cura della demenza è mantenere la persona nel senso più completo, riconoscendo che l’individuo è sempre una persona nonostante il deficit cognitivo. Bisogna superare l’impressione che queste persone non abbiano più niente da dare e focalizzarsi invece sulle abilità residue. Non possiamo insegnar loro niente di nuovo, ma possiamo mantenere le loro abilità residue”.