Loreto: i giovani dell’oratorio a Genova per scoprire la forza degli ideali

Esistono fatti storici a cui non è possibile rimanere indifferenti. Anche se non sempre richiamano la nostra attenzione, è bene rifletterci per capirne la portata. Nonostante siano passati ventun anni dal G8 di Genova, i giovani dell’oratorio di Loreto hanno scelto di approfondire la questione intraprendendo un percorso di riflessione a riguardo. Alcuni di loro non erano ancora nati e altri erano troppo piccoli per ricordare, ma il ventesimo anniversario ricorso nel 2021 li ha interrogati su un evento che ha segnato la storia italiana. Questo cammino li ha portati a visitare Genova, ma il loro sguardo non è rimasto fermo ai fatti del 2001: i giovani, infatti, hanno potuto interfacciarsi con diverse realtà genovesi impegnate nel sociale.

L’oratorio di Loreto a Genova

Nei giorni di Carnevale, i giovani dell’oratorio di Loreto hanno visitato Genova conoscendola attraverso la prospettiva delle guide del posto, delle associazioni, dei cittadini e dei luoghi cardine degli avvenimenti del G8. Il loro viaggio è iniziato con una visita speciale della città. A guidarli è stato Giacomo d’Alessandro, un giovane che ha raccontato Genova attraverso le canzoni di Fabrizio de André. “È stato molto suggestivo – racconta Benedetta Zibetti, una giovane dell’oratorio di Loreto -. Ogni parola richiamava qualcosa in cui eravamo immersi. Abbiamo avuto l’occasione di vedere Genova con la prospettiva di de André”.

La visita è poi proseguita nei luoghi significativi del G8 fino all’incontro i portuali che, nel 2014, hanno scioperato contro una tratta legata al commercio di armi. “Nel tentativo di porre fine al traffico di armi -spiega Benedetta- qualcuno di loro ha perso anche il lavoro. Nonostante ciò, molti di loro continuano a sostenere la protesta e si stanno organizzando a livello internazionale per lanciare un messaggio di pace e rendere tutti più consapevoli dei rischi che stiamo correndo”.

In dialogo con la città

Il secondo giorno, invece, è stato dedicato a due incontri significativi. Il primo con i genitori e il professore di filosofia di Carlo Giuliani, il giovane morto in piazza Alimonda durante il G8. Hanno raccontato questo ragazzo attraverso la loro testimonianza, alcuni video e l’interazione stessa con i giovani di Loreto. Mentre il secondo ha avuto luogo nella comunità di San Benedetto al Porto fondata da don Andrea Gallo. L’obiettivo della comunità è quello di aiutare gli adolescenti e i giovani ad uscire dal circolo delle dipendenze e donare loro una nuova prospettiva di vita.

“Durante l’incontro con la comunità – racconta Benedetta – si è subito creato un bellissimo clima di dialogo. Non è stata una chiacchierata unilaterale, in cui i sacerdoti e i responsabili della comunità hanno semplicemente raccontato il loro operato, ma abbiamo interagito tutti. È stato un momento di confronto libero e aperto. Ciò che ci è rimasto è sicuramente questo pensiero: si può dire che una persona sta commettendo uno sbaglio, ma non si può giudicare una persona come sbagliata. È una frase di cui non ci dimenticheremo mai”.

Da Genova a Loreto: cosa si portano a casa i giovani?

Dopo due giorni intensi e ricchi di provocazioni, i giovani dell’oratorio di Loreto sono tornati a casa con tanti pensieri da rielaborare. “L’esperienza che abbiamo vissuto è ancora fresca e dobbiamo ancora riflettere su quanto abbiamo visto e sentito – conclude Benedetta -. Viaggi come questi ci danno la carica. Sicuramente ci portiamo a casa la forza, l’energia e la grinta con cui i nostri interlocutori stanno portando avanti le loro battaglie. Il loro spirito ci ha colpito e ci spronerà a metterci in gioco in senso attivo. Spesso non riusciamo a dare concretezza ai nostri ideali, ma un impegno che ci prenderemo sarà quello di mettere in pratica ciò in cui crediamo”. Il cammino di questi giovani proseguirà con alcuni incontri in oratorio per rielaborare ciò che hanno vissuto e rigiocarlo nella comunità: un modo per donare quanto ricevuto per condividerlo.