Da Scanzorosciate alla Moldavia con gli Amici del MoyaMoya: il coraggio delle donne crea ponti di solidarietà

Il coraggio delle donne crea ponti di solidarietà attraverso il mondo, da Bergamo e Scanzorosciate alla Moldavia, superando i muri creati dalla guerra.

Il grande movimento di profughi dall’Ucraina ha messo in difficoltà i villaggi rurali della Moldavia, a breve distanza dal confine, zone povere e svuotate dall’immigrazione.

Per questo nei giorni scorsi Tatiana Badan, sindaco di Selemet, cittadina di 3.800 abitanti nel distretto di Cimișlia, a pochi chilometri dal confine con l’Ucraina, ha lanciato con l’Associazione locale Bastina un appello ai suoi cittadini “in diaspora”, sparsi in giro per il mondo, perché dessero una mano alla madrepatria per rispondere all’emergenza dell’accoglienza dei profughi e affrontare questi momenti difficili.

Elena Codreanu: il coraggio di affrontare la malattia e aiutare gli altri

Fra le persone che si sono mobilitate subito per rispondere c’è Elena Codreanu, 36 anni che da tempo vive a Bergamo, dove si è trasferita per motivi sanitari: è infatti affetta dalla malattia di MoyaMoya, in cui le arterie della corteccia cerebrale si ostruiscono ed il flusso sanguigno è bloccato da vasocostrizione e trombosi, e l’ospedale Papa Giovanni XXIII è centro di eccellenza per il trattamento di questa patologia rara.

Elena ha trovato un grande sostegno nell’associazione Amici del MoyaMoya, presieduta da Giusi Rossi, che ha sede a Scanzorosciate e sostiene con grande sensibilità le persone con questa patologia di Bergamo e di tutta Italia. Negli anni l’associazione è diventata un vero e proprio “motore” di tante iniziative che alimentano la cultura della solidarietà.

Elena ha stretto nuove amicizie, ha trovato nuova energia nell’impegno del volontariato, e ha confermato questa sua attitudine anche in questa occasione: “Ci ha messo al corrente dell’appello del sindaco di Semelet – sottolinea Giusi Rossi – così ci siamo subito mobilitati per dare una mano. La gente ha risposto con un entusiasmo commovente, non ce lo aspettavamo davvero. Abbiamo avviato una raccolta di generi alimentari, indumenti, medicinali. Nel giro di un paio di giorni abbiamo esaurito lo spazio nella nostra sede nel centro di Scanzorosciate e siamo stati costretti a chiedere aiuto”.

Dagli Amici di MoyaMoya un circolo virtuoso di aiuto reciproco

Con l’associazione Amici del MoyaMoya si sono mobilitate anche Rete Milano Odv e Fraternità Misericordia Segrate.
Hanno contribuito alcune attività locali come Carta Orobica Poloni di Torre de Roveri, che ha messo a disposizione un capannone a Pedrengo, e la ditta Nicoli Trasporti di Albino, che ha offerto un Tir e un furgone.
I negozianti della zona di Scanzorosciate hanno offerto spazi per la raccolta dei beni da inviare in Moldavia. Anche l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Casati ha sostenuto questa impresa.

I volontari dell’associazione Amici di MoyaMoya raccolgono e ordinano il materiale

“Abbiamo raccolto 1500 kg di aiuti alimentari – continua Giusi -, materiale per igiene personale, pannolini, cibo per la prima infanzia  e materiale sanitario. È stata un’esperienza meravigliosa di solidarietà”. 

Giusi Rossi ha coinvolto nell’iniziativa di solidarietà anche una scuola primaria del territorio invitando i ragazzi a raccogliere disegni e giocattoli, e la loro risposta è stata pronta e commovente. “Vorrei ringraziare – sottolinea Giusi Rossi – tutte le persone che si stanno impegnando e che hanno risposto in modo immediato e generoso al nostro appello, mettendoci il cuore”.   

L’arrivo degli aiuti a Selemet, la gratitudine del sindaco

Il Tir è arrivato ieri a Selemet, dal confine moldavo è stato scortato dalla polizia. Tatiana Badan ha voluto raccontare attraverso i canali social del suo comune questa storia speciale di generosità e legami che attraversano le frontiere: “Gli aiuti umanitari sono stati ricevuti al deposito attivato dal governo nella città di Vatra. Successivamente, il Ministero del Lavoro e della Protezione Sociale garantirà il successivo stoccaggio e svincolo delle merci da distribuire nei centri di accoglienza temporanea per i rifugiati, secondo le esigenze. Esprimiamo gratitudine e alta considerazione”.

La delegazione degli Amici del MoyaMoya con Tatiana Badan, sindaco di Selemet in Moldavia

Il sindaco ha scritto anche a Giusi Rossi, manifestando profonda gratitudine per quanto è stato ma anche le sue preoccupazioni, che rendono questo gesto ancora più significativo: “Nel mio paese la situazione è ora molto complicata, i profughi sono oltre centomila e le autorità faticano a gestirli”.

L’associazione Amici del MoyaMoya continua la sua azione, con grande entusiasmo: “Ci auguriamo – sottolinea – di poter inviare un’altra spedizione”. Il valore aggiunto, però non è fatto soltanto di aiuto concreto ma nell’impegno importante di creare e alimentare i legami: anche in questo modo si costruisce la pace.