Arrivano i profughi dall’Ucraina. Suor Chiara: vedere l’Europa unita nella solidarietà dà speranza. Siamo tutti coinvolti

ukraina

Buongiorno suor Chiara, 
Mi chiamo Beatrice e vivo in città. In questi giorni stanno arrivando tante persone dall’Ucraina soprattutto donne e bambini. Nel mio quartiere le persone si sono mobilitate per offrire un po’ di compagnia, aiutarle ad ambientarsi, giocare con i bambini, insegnare qualche parola di italiano alle mamme. Forse questa situazione così drammatica ha qualche risvolto positivo, sta aiutando le nostre parrocchie a riscoprire che cosa vuol dire la carità tradotta in piccoli gesti quotidiani. Che cosa ne pensa? Anche voi siete state coinvolte nell’accoglienza? 

Questa tragica situazione ci sta aiutando ad uscire dalle nostre chiusure e dai nostri problemi per farci carico di sofferenze più grandi, dagli orizzonti più vasti, cara Beatrice! È questo uno dei “miracoli” più belli, ai quali, in questi giorni dolorosi, stiamo assistendo; lo Spirito agisce misteriosamente anche nelle pieghe di questa nostra storia ferita e i suoi frutti germogliano ugualmente in situazioni di morte e di distruzione. 

La solidarietà verso le migliaia e migliaia di profughi che giungono nelle nostre città e nei nostri paesi, come in tutte le nazioni d’Europa, lascia sorpresi, stupiti e commossi gli stessi ucraini, che non immaginavano tanta accoglienza e solidarietà! Il volto bello e solidale del nostro vecchio continente, che forse avevamo dimenticato, sta emergendo nitidamente, come un segno di speranza. Che l’Europa si riscopra unita nella solidarietà è veramente grande

Davvero la pace ai massimi livelli inizia proprio da noi stessi e dal modo con cui viviamo le nostre relazioni quotidiane, a partire dai piccoli gesti di ogni giorno. La continua preghiera, che in questo tempo si sta innalzando al Cielo da tutto il mondo, unita alla carità fattiva e operosa è il modo più fecondo per contrastare il male e diffondere il bene.

Le nostre piccole scelte di fratellanza a beneficio del mondo intero

Sembrerebbe un paradosso! Come è possibile che le nostre piccolissime scelte di fratellanza siano a beneficio del mondo intero? Difficile da spiegare razionalmente! Il bene condiviso si moltiplica a dismisura, fruttificano il centuplo. Lo dice il Vangelo, ma lo dice anche il buon senso umano. Siamo tutti connessi, ecologia compresa, sia nel bene che nel male! 

All’inizio della quaresima, invitando tutti a pregare e a digiunare per impetrare la pace da Dio nella martoriata Ucraina e nel mondo intero, papa Francesco disse: «La pace nel mondo inizia sempre con la nostra conversione personale, alla sequela di Cristo». Non è possibile, infatti, invocare la pace e la fratellanza e poi non impegnarci a costruirla nel segreto del nostro cuore, là dove si compiono le piccole grandi scelte di amore o di odio. 

Aiuta una persona alla volta. Inizia dalla più vicina

La solidarietà di questi giorni dimostra a lettere cubitali che abbiamo capito ciò che diceva Madre Teresa di Calcutta: “Non preoccuparti dei numeri. Aiuta sempre una persona alla volta e inizia sempre con la persona più vicina”.

Le urgenze sono tante e grandi, ma cosa possiamo fare se non iniziare da ciò che è a nostra portata di mano, ciascuno secondo le proprie possibilità? 

Anche noi, sorelle clarisse, abbiamo aperto le porte alla solidarietà, innanzitutto con la preghiera che in questi giorni è divenuta più accorata, poi con la disponibilità a raccogliere medicinali da inviare, attraverso mani sicure, ai nostri fratelli ucraini; inoltre l’associazione onlus “Betania”, che gestisce l’alloggio attiguo al nostro monastero a servizio dei parenti di malati ricoverati sul nostro territorio, ha aperto le sue porte anche ad alcune mamme ucraine. Queste piccole iniziative ci stanno aiutando a dilatare ulteriormente il nostro cuore e a sentirci parte di quell’umanità che, nella semplicità dei gesti, semina a piene mani amore e gratuità.

Non sappiamo come la situazione evolverà: siamo certi, però, che niente di ciò che di bene abbiamo seminato andrà perduto e che a suo tempo produrrà abbondanti frutti.