Poesia, arte, testimonianze: “Ecco l’uomo”, cammino quaresimale a Urgnano

Poesia, arte, testimonianze, uno spettacolo: quest’anno la parrocchia Ss. Nazario e Celso Martiri di Urgnano, con il patrocinio e il contributo del Comune di Urgnano, propone un insolito cammino quaresimale, che intreccia temi legati alla fede e all’attualità.

Il filo conduttore è “Ecco l’uomo e li amò fino alla fine”: in programma una serie di incontri dal 10 marzo al 7 aprile. Gli appuntamenti sono fissati ogni giovedì, sempre alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di Urgnano. Saranno serate di meditazione e approfondimenti tematici che spazieranno in diversi ambiti della cultura, dalla poesia alla storia dell’arte, dalla testimonianza di chi ha conosciuto martiri missionari a chi si è battuto in prima linea per affrontare la pandemia del Covid fino a sacrificare se stesso.

Concluderà questo cammino quaresimale uno spettacolo teatrale dal forte impatto emotivo che unirà i temi trattati, con il coinvolgimento diretto della comunità, grazie alla corale parrocchiale di Urgnano. Lo spettacolo di concentrerà su un’opera parrocchiale di pregio custodita nella sagrestia della chiesa, indagandone i personaggi rappresentati. Seguirà Gesù nella sua salita al Calvario con gli uomini e le donne che lo hanno incontrato nelle ultime ore della sua vita.

La poesia dei “Canti ultimi” di padre Turoldo

Si inizia quindi giovedì 10 marzo 2022, ore 20.30 con “E POTRÒ VEDERTI IN VOLTO SENZA ARROSSIRE”, un percorso sulla poesia dai “Canti ultimi” di Padre David Maria Turoldo guidato da Daniele Rocchetti, presidente ACLI Bergamo e accompagnato dall’interpretazione delle poesie a cura di un noto attore bresciano: Luciano Bertoli.

“Solo la fede nella resurrezione ci permette di affacciarci sull’abisso della morte senza essere vinti dalla paura”. Così dice Papa Francesco in una delle sue catechesi. Da questa riflessione riascoltiamo i “Canti ultimi” di Turoldo come il canto della vita che non finisce mai o, per tornare al Santo Padre, per “pensare alla fine illuminata dal mistero di Cristo, che aiuta a guardare con occhi nuovi tutta la vita”.

Lettura artistica della crocifissione di Marinoni

Giovedì 17 marzo 2022, ore 20.30 la serata è dedicata completamente alla storia dell’arte. “DIO MIO, DIO MIO, PERCHÉ MI HAI ABBANDONATO?” introduce il tema della serata che verterà sulla lettura artistica dell’opera custodita nella sacrestia della parrocchia, in questi giorni, fino al 17 marzo, esposta straordinariamente nella chiesa parrocchiale: “Crocifissione tra la Vergine, Maria Maddalena e San Giovanni Evangelista” di Giovanni Marinoni.

Ci guiderà alla lettura dell’opera la professoressa Angela Zenoni e l’Associazione Promo Urgnano a cui saranno affidati alcune riflessioni di altre voci autorevoli per approfondirne i significati anche da un punto di vista teologico.

Il linguaggio dell’arte è la forma espressiva che, più di ogni altra, comunica i sentimenti che si annodano intorno alla scena della crocifissione di Cristo: la sofferenza dell’uomo sulla croce, il dolore della madre, la fiducia amorevole di Giovanni. Con commenti dei padri della Chiesa approfondiremo i simboli che nella scena fondano le basi alla chiesa che ancora oggi vive tra noi.

Missionari martiri: Oscar Romero e padre Rutilio Grande

In occasione della giornata dei missionari martiri 2022, che quest’anno segue il tema “Voce del Verbo”, la serata di giovedì 24 marzo 2022, ore 20.30 sarà dedicata a Mons. Oscar Romero e Padre Rutilio Grande. “UNA CHIESA FATTA POPOLO” porterà in chiesa parrocchiale le testimonianze di don Luca Pandolfi che ha conosciuto personalmente Mons. Romero. La serata sarà accompagnata da musiche salvadoregne a cura di Domenico Amicozzi e Barbara Cestoni.

Don Luca Pandolfi, professore alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, opera da tempo in Salvador dove si reca spesso per diffondere l’istruzione e cultura. Nelle comunità in cui ha operato ha conosciuto e intervistato molte persone che hanno incontrato Mons. Romero. Ci porterà la sua testimonianza accompagnandoci nelle comunità missionarie in cui opera con la musica latina.

La voce dei martiri diventa da sempre seme, germoglio per le comunità cristiane. Non è un caso che i primi santi della Chiesa siano stati proprio dei martiri, annunciatori del Vangelo liberatore di Cristo, pilastri della fede che proclamiamo ancora oggi. Come il Nazareno innalzato sulla croce, il martire, nella sua debolezza, rimane fedele fino all’ultimo istante alla promessa ricevuta e ricambiata a Dio: pace, giustizia e speranza per tutti i popoli della Terra.

Le testimonianze di chi ha combattuto la pandemia

Ancora TESTIMONIANZE per continuare a parlare di attualità. Giovedì 31 marzo, ore 20.30 saranno presenti Luigi Frigerio, già primario di Ginecologia all’Ospedale Papa Giovanni XIII e Riccardo Gotti, primario di Chirurgia Cardiovascolare all’Ospedale Papa Giovanni XIII moderati da Giulio Brotti, docente e collaboratore de L’Eco di Bergamo per portare la propria esperienza professionale, di vita e di fede dal punto di vista di chi ha vissuto la pandemia in corsia da una doppia prospettiva: entrambi impegnati nelle corsie dei nostri ospedali, si sono poi ammalati e fortunatamente si sono salvati grazie all’impegno di tanti colleghi e all’amore per la vita.

Uomini di scienza e uomini di fede che hanno affrontato in prima persona il male dei nostri giorni, acquistandone nuova consapevolezza e la possibilità di ripensare, con il cuore, i fondamentali: il senso dell’esistenza, l’umana precarietà, l’importanza dell’amicizia, la dolcezza della fraternità, il dovere della solidarietà e la professione intesa come servizio.

Gesù figlio dell’uomo, spettacolo ispirato a Gibran

L’ultimo appuntamento è quello in programma per giovedì 7 aprile 2022, ore 20.30 con lo spettacolo “GESÙ FIGLIO DELL’UOMO” tratto dai passi più significativi dell’omonimo libro di Khalil Gibran. Lo spettacolo sarà strutturato sulla lettura iconografica dell’opera “Pietà e scene della Passione di Cristo” di pittore veneto custodita nella chiesa parrocchiale che per l’occasione sarà esposto straordinariamente e ripreso per proiettare su un grande schermo i particolari più significativi dell’opera: come una scenografia vivente fatta di impasto di colore e forza espressiva senza pari.

Unico attore in scena dello spettacolo è Ferrucio Filipazzi accompagnato dai canti liturgici della della corale parrocchiale per creare uno spettacolo di comunità unico nel suo genere.

La parola potente, immediata, poetica si concentra sulla figura di Gesù per raccontarla nella sua dimensione autentica e naturale, come modello per ogni uomo. Ci sono le testimonianze di chi l’ha conosciuto bambino, ragazzo, uomo. Chi è stato sfiorato e chi travolto dall’incontro con Gesù. Per Gibran rappresentò la ricerca di una verità personale, emozionale, antidogmatica.

Questo atteggiamento può far pensare che il poeta libanese intendesse compiere un’operazione di segno contrario rispetto all’interpretazione “formale”. In realtà, nella prospettiva di Gibran, sottolineare in Gesù la dimensione umana non significava ridurne la statura, ma, al contrario, arricchirla e approfondirla.

Occasione comunitaria di riflessione, accompagnati dalla pubblica lettura in dialogo con le scene che, indagate come da una lente d’ingrandimento, diventano scene vive della passione di Cristo e il canto, come in una preghiera collettiva. Le serate si svolgono nella Chiesa Parrocchiale di Urgnano (Piazza Libertà). Obbligo di distanziamento e mascherina.