Romano, presentato il quaderno «Ex voto al M.A.C.S.» tra religiosità e arte popolare

ex voto a Romano di Lombardia

A Romano, proseguono le iniziative editoriali legate a «I Quaderni del M.A.C.S.», il progetto promosso dal Museo di Arte e Cultura Sacra che è stato ideato lo scorso anno da don Tarcisio Tironi e l’architetto Bruno Cassinelli.

Lo scorso sabato è stato presentato, nella Chiesa della Grotta, il quaderno numero 4 «Ex Voto al M.A.C.S.» a cura della professoressa Mariangela Tintori.

Questo sussidio, sottolinea don Tarcisio Tironi Direttore del M.A.C.S., «è un’occasione per rivedere una parte del patrimonio del nostro museo, attraverso gli ex voto, che sono lì conservati e la necessità di essere osservati da specialisti del settore».

In secondo luogo, continua don Tironi, «l’opportunità di questo quaderno ci offre l’occasione di far ricordo, ricco di gratitudine e di riconoscenza, per due persone che nel corso di questi anni hanno aiutato nella crescita di noi alle quali si deve una profonda amicizia e stima: le volontarie Maria Ottolini e Daniela Tolotti».

Con il termine ex voto si indica tutte le forme di ringraziamento nei confronti del santo che, per intercessione, ha esaudito una preghiera.

Di fatto, precisa la professoressa Tintori, «esistono infinite forme di ex voto che possono essere: le offerte date al santuario, i documenti scritti (che sono tutt’ora registrati e depositati nelle sagrestie), le tavolette dipinte che rappresentano il fatto miracoloso, altri sono definiti anatomici perché riproducono le parti che sono state oggetto del miracolo, altri ancora sono oggetti come delle stampelle, delle fotografie o degli strumenti musicali, dei cuori d’argento o ancora degli edifici».

Generalmente, gli ex voto riconoscibili sono le cosiddette pedrelle ovvero delle tavolette rettangolari, con orientamento orizzontale, la cui origine risale nei grandi polittici del ‘400 e del ‘500.

Polittico Sant’Antonio, Piero della Francesca, 1460-1470, tecnica mista su tavola, Galleria Nazionale Umbria di Perugia. In basso, nel terzo rettangolo il Miracolo di Santa Elisabetta.

Un esempio è il Polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, dove, nella parte bassa, si trovano le pedrelle, delle tavolette rettangolari dove vengono rappresentati i fatti dedicati al santo del polittico.

Nel terzo riquadro del polittico di Sant’Antonio di Piero della Francesca, è rappresentato il Miracolo di Santa Elisabetta che salva, per intercessione, il bambino caduto nel pozzo. Questo riquadro contiene tutti gli elementi iconografici e la struttura compositiva della pittura votiva: la dimensione ridotta, la descrizione del fatto miracoloso, la presenza del devoto supplicante e l’immagine della santa o del santo in un angolo in alto che intercede avvolta da una nuvola, chiamata nuvoletta epifanica.

Successivamente, gli ex voto si allontanano dalle predelle delle pale d’altare per diventare delle espressioni personali di ringraziamento per una grazia ricevuta e quindi vengono commissionate ad autori anonimi, dalle modeste qualità e iniziano a riempire centinaia di chiese e santuari.

Esempio di ex voto realizzato in ceramica risalente alla Prima Guerra Mondiale.

All’interno di queste tavolette, oltre alla riproduzione dell’evento drammatico, spesso sono accompagnate da didascalie che riportano il nome del graziato, il luogo, l’anno, il titolo della Vergine o del Santo e le parole di ringraziamento o, semplicemente, la sigla P.G.R. (Per Grazia Ricevuta).

Verso il XX secolo, vengono riprodotte delle tavolette votive che non rappresentano l’evento, ma solo l’orante in preghiera e, in questo caso, viene chiamato «ex voto segreto». Come sottolinea la professoressa Tintori, «qui la persona in preghiera è una giovane donna che invoca la madonna; la donna come orante perché intercede per qualcun altro, che può essere il malato, il soldato, come una richiesta altruistica».


Un altro aspetto fondamentale per queste tavolette sono i soggetti rappresentati che possono essere: le calamità naturali, gli incidenti domestici, gli incidenti sul lavoro, la malattia e la guerra. Per quest’ultima, dice la professoressa Tintori, «l’immagine dipinta viene sostituita dalla fotografia, perché si cercava di accelerare il lavoro, descrivendo il fatto» e poi, viene aggiunto, a macchina, il nome della persona che ha ricevuto la grazie e la data dell’evento.  

Attualmente, tra i luoghi di culto più ricchi di ex voto ci sono: il Santuario di Santa Maria del Fonte a Caravaggio, il Santuario della Basella a Urgnano, della Madonna dei Campi a Stezzano e della Madonna delle Lacrime a Treviglio.

Nella seconda parte del quaderno n.4 del Macs, vengono trattate le nove tavolette votive conservate al MACS nella sala Giacomo Rubini.

Queste nove tavolette votive sono dipinte a olio su tavola o ad acquerello e le scene rappresentate sono: degli avvenimenti collettivi, come l’epidemia colera, oppure individuali, come le malattie, gli incidenti stradali, le calamità naturali, gli incidenti domestici o sul lavoro.

Tutti questi oggetti risalgono al periodo tra XVIII e il XX secolo e provengono dal Santuario della Madonna della Fontana, altri dalla Basilica di San Defendente di Romano e da donazioni private o dal mercato dell’antiquariato. Riguardo ai santi intercessori sono rappresentati: la Madonna, San Defendente, Santa Maria Maddalena e un santo vescovo.

Il quaderno «Ex Voto al M.A.C.S.» si può acquistare presso la segreteria del museo in Vicolo Chiuso a Romano di Lombardia.