Quando i venerdì di Quaresima erano di magro. Un piatto di nasello in umido

piatto di pesce quaresima

Tra i ricordi della mia fanciullezza ci sono i venerdì di Quaresima, che per i cattolici erano rigorosamente “di magro”, cioè vigeva il precetto di non mangiare carne. Per le famiglie della montagna, abituate a consumare carne di rado, al massimo la domenica, non era un grande sacrificio, se non fosse che c’era pure l’obbligo del digiuno… 

Nella mia famiglia si sopperiva puntualmente con gnocchi e tonno, oppure, talvolta, con una trota del Brembo che mio padre portava a casa nei giorni di pesca fortunata. A questo proposito, ricordo che papà mi portava in sella alla sua Gilera rossa fiammeggiante fino in Val Fondra, lungo il ramo orientale del Brembo. E mentre lui pescava, io mi annoiavo a morte e passavo il tempo a tirare sassi a piattino sul pelo dell’acqua, suscitando le sue ire, perché – diceva – gli facevo scappare le trote…

Una volta, si fermò a pescare dopo che mi aveva portato dal dentista e dopo un po’ i denti presero a farmi male, ma lui, imperterrito continuò a lungo ad armeggiare con la sua canna.

Tornando al pesce, ora il suo consumo è diventato più o meno abituale anche nelle nostre vallate, benché non sia facile accedere alle pescherie e non tutti dispongano delle trote del fiume. Quindi bisogna sopperire col pesce surgelato.

A tale proposito, propongo una ricetta facile e svelta: nasello in umido con pomodorini e olive nere.

Ingredienti

  • 5 fiori di nasello surgelato
  • una dozzina di pomodorini
  • una dozzina di olive nere
  • la buccia grattugiata di mezzo limone
  • sale e pepe

Preparazione

In una padella antiaderente scaldare due cucchiaio di olio, aggiungervi il nasello ancora surgelato e cuocerlo a fuoco moderato per circa 15 minuti col coperchio, avendo cura di girarlo spesso.

Aggiungere i pomodorini tagliati a metà e le olive, quindi grattugiarvi sopra la buccia del limone e continuare la cottura per un’altra decina di minuti. Salare e pepare a piacimento.