Gruppo famiglie, lievito della comunità: a Clusone occasioni d’incontro e formazione

Il gruppo famiglie di Clusone in gita a Colere

“Ogni famiglia – scrive Papa Francesco – è sempre una luce, per quanto fioca, nel buio del mondo”. Nella parrocchia di Clusone una trentina di coppie con figli hanno scelto di amplificare questa luce raccogliendo la sfida di diventare “famiglia di famiglie”.

Quando si incontrano tutti insieme arrivano quasi a cento persone: papà, mamme, bambini, ragazzi di età diverse. Nei giorni scorsi hanno accolto il vescovo monsignor Francesco Beschi in una tappa del suo pellegrinaggio pastorale nella Fraternità 1 della Comunità ecclesiale territoriale (Cet) 2 dell’Alta Valle Seriana, in un’assemblea allegra e rumorosa. 

“Una scelta che la famiglia può compiere – scrive il vescovo nella lettera pastorale “Servire la vita dove la vita accade – la famiglia” – è quella di superare le tentazioni di chiusura e ripiegamento e ricercare un’appartenenza più vasta, coltivando relazioni con altre famiglie e con i diversi mondi abitati: si tratta di passare dall’appartamento all’appartenenza comunitaria”.

Spazi di riflessione sulla vita di coppia e l’educazione dei figli

Ci siamo incontrati in una serata infrasettimanale in cui all’oratorio c’era un gran movimento: le prove di uno spettacolo, quelle del coro, un gruppo di preghiera, una partita di calcio dei piccoli nel campo sportivo. 

Il Gruppo Famiglie in questo contesto negli anni è diventato come lievito, dando spazio e respiro a una riflessione ampia e condivisa su temi legati alla vita di coppia e all’educazione dei figli, ma anche, in senso più generale, sulla fede e “su cosa significa vivere cristianamente”.

L’attuale gruppo nasce dall’unione di due componenti: “Quando ho iniziato nel 2013 – spiega Silvana Fantoni – c’erano anche le Giovani coppie, che seguivano un itinerario formativo come prosecuzione del corso per fidanzati. L’idea di fondo, suggerita dal parroco don Giuliano Borlini, era offrire un punto di riferimento nei primi anni di matrimonio, pieni di sogni e speranze ma anche complessi”. C’erano cinque coppie all’inizio: “Poi ne sono arrivate altre – continua Silvana – e qualcuna si è persa, perché i percorsi di vita sono vari e ricchi. I temi erano semplici, all’inizio riguardavano soprattutto le dinamiche di coppia, poi si sono allargati anche al modo di vivere la fede e la quotidianità”.

Attenti a conciliare anime ed esigenze diverse

Nel frattempo anche le coppie “più rodate” – che avevano formato un gruppo già nel 2009, con l’impulso e la guida di Vanna Fantoni, con persone che avevano già altre esperienze di attività parrocchiai – seguivano un cammino indipendente. 

“Col tempo – dice Silvana – ci siamo chiesti se non valesse la pena di unire le forze, creando sensibilità condivise e relazioni più forti, consapevoli che dovevamo essere attenti a conciliare anime ed esigenze diverse”. 

Questa scelta è diventata operativa nell’autunno del 2019, poche settimane prima dell’inizio della pandemia. “Abbiamo dovuto fermarci – osserva Sandra Baronchelli – ci siamo tenuti in contatto con le videochiamate, come tutti. Ci ha aiutato a non sentirci soli, in momenti molto cupi. L’anno scorso, quando ce n’è stata la possibilità, abbiamo seguito insieme le serate di formazione e ci siamo divisi per i gruppi di confronto, da quest’anno invece le attività sono tutte condivise”. 

Un impegno a servizio di tutta la comunità

Gli incontri si svolgono con cadenza mensile e si tengono di domenica, dalle 17 alle 19. Viene invitato un relatore che approfondisce il tema, poi c’è il confronto in gruppi. Al termine un momento conviviale. Sono invitati anche i figli: mentre i genitori sono impegnati possono giocare con un’animatrice. “Si mettono in atto – spiega Angelo Benzoni – dinamiche di mutuo aiuto, i più grandi si occupano dei piccoli”. La cena, poi, unisce tutti e consente di rafforzare i legami di amicizia e di scambio.

“Facciamo insieme la programmazione a settembre – continua Angelo – per pianificare quali argomenti affrontare”. Da questa esperienza è nato anche un impegno a servizio della comunità: “Fra noi – prosegue Angelo – c’è chi segue il gruppo fidanzati, chi accompagna le coppie nella preparazione al battesimo. Altri organizzano le feste per gli anniversari di matrimonio oppure offrono momenti formativi alle famiglie dei ragazzi della catechesi, qualcuno è entrato nei gruppi della Cet”. A fare da filo conduttore, come conclude il parroco: “È l’esperienza di aprire la porta di casa, passare dall’io al noi, in cui le famiglie stesse sono protagoniste”.