Poesia dantesca e devozione mariana nel saggio “Sì” di Franco Nembrini

Maria e Giuseppe in un particolare dell'affresco di Dono Doni a Spello con l'accettazione da parte di Giuseppe della divina maternità di Maria

Pubblicato “Sì”, il nuovo libro di Franco Nembrini, edizioni San Paolo, che affronta un tema che collega le altezze della poesia dantesca con la ricchezza, mai abbastanza approfondita, della devozione mariana anche popolare. E lo fa soffermandosi su tre visioni, diverse e però convergenti.

La copertina del volume

Da un lato conduce alla scoperta di un affresco attribuito a Dono Doni, un vero e proprio unicum fra le rappresentazioni della Sacra Famiglia: “L’accettazione della maternità di Maria da parte di Giuseppe” (Nell’immagine di apertura un particolare di questo dipinto di Doni, conservato a Spello, che si vede “in trasparenza” anche nella copertina del volume riportata qui accanto).

Tre sguardi a Maria e Giuseppe

Dall’altro, commenta per il lettore il XXXIII Canto del Paradiso, introducendo alla poetica dantesca riguardante la Madre di Cristo nella gloria dei beati. Infine, avvicina a un bassorilievo che spicca nell’opera di Gaudí per la sua originale prospettiva mariana.
Questi tre sguardi a Maria e Giuseppe, attraverso l’arte poetica e figurativa, offrono una prospettiva nuova e originale per tornare a leggere la quotidianità di padri, madri e figli nella prospettiva dell’infinito e dell’eterno. Un piccolo gioiello di fede, intelligenza e passione per la bellezza

Franco Nembrini , nato a Trescore Balneario, è stato insegnante di religione, poi di letteratura nelle scuole superiori. Fonda insieme a un gruppo di genitori, nel 1984, “La Traccia”, scuola paritaria. Oggi è apprezzato conferenziere su temi danteschi, letterari e educativi. Tra i suoi libri: Dante poeta del desiderio, 3 voll. (Itacalibri 2011-13); Di padre in figlio (Ares 2011); Miguel Mañara (Centocanti 2014); In cammino con Dante (Garzanti 2017). Nel 2021 ha commentato, per Mondadori, una fortunata edizione della Divina Commedia illustrata da Gabriele Dell’Otto.

 ​​​​​