Chitina artistica: creatività a mille per superare stereotipi e confini dell’autismo

“Dammi quello che vuoi io quel che posso” dice la canzone di Fabrizio de André “Se ti tagliassero a pezzetti”. In quei versi c’è un omaggio all’amore e alla fantasia, ma in queste parole si ritrova anche un anelito di libertà e di rispetto nella relazione fra persone. Un legame che non implica giudizio oppure obbligo, ma chiede di accogliersi e accettarsi a vicenda “così come sei”.

Ecco perché l’illustrazione di Niccolò Reina, realizzata per un Festival Musicale dedicato a Fabrizio de André “Fabergamo” organizzato dall’associazione Chitina artistica, ne esprime molto bene lo spirito: creare un luogo di incontro e di inclusione, dove persone “neurotipiche” e “neurodivergenti”, con autismo e senza, con disabilità e senza, possano avere la possibilità di stare bene insieme, di dedicarsi a progetti creativi, di esprimere i propri talenti.

La “Chitina”, infatti, che dà nome all’associazione, è una sostanza che si dispone sulla corazza di molti insetti rendendole forti, elastiche, e allo stesso tempo straordinariamente flessibili: così come sogniamo che possano essere le persone nelle relazioni con gli altri, con un occhio di riguardo per chi fa più fatica ed è più fragile, ma non per questo merita di essere lasciato indietro. 

L’associazione culturale “Chitina artistica” è nata a Comun Nuovo dall’impegno della famiglia Reina composta da Vito, sua moglie Moira e il figlio Niccolò, di vent’anni (www.chitinaartistica.it).

L’obiettivo è creare un ambiente accogliente e inclusivo in cui sia possibile far germogliare nuovi progetti culturali valorizzando al massimo i talenti di tutte le persone coinvolte. Niccolò ha una grande passione per il disegno, che ha coltivato fin da piccolo.

Nel suo percorso di vita la famiglia Reina ha incontrato la sindrome di Asperger e ha toccato con mano la solitudine di tanti genitori con ragazzi che soffrono di disturbi legati allo spettro autistico. ”Spesso – osserva Moira – mancano adeguati strumenti di supporto. Non ci sono corsi specifici o indicazioni univoche. Si ritrovano soli a reperire informazioni e poi a gestire con molta fatica mille situazioni diverse. La situazione generalmente peggiora dopo la fine della scuola dell’obbligo, quando vengono meno alcuni aiuti educativi e relazionali offerti dai servizi pubblici durante l’infanzia. Ci sono pochissime iniziative rivolte agli adolescenti e ai giovani, che finiscono per essere abbandonati a loro stessi. Spesso restano ai margini della vita sociale dei loro coetanei. Non vengono invitati alle feste e coinvolti nel tempo libero, perché considerati strani e imprevedibili”.

L’associazione promuove da tre anni un festival in città dedicato a Fabrizio De André, con incontri di approfondimento, attività artistiche, serate musicali (per informazioni www.fabergamo.it) comprende serate musicali, la realizzazione di murales, incontri di approfondimento.

Contribuisce a realizzare i sogni di chi ne fa parte, e così è stato anche per Vito, Moira e Niccolò: “Quando abbiamo iniziato – spiega Vito – non avevamo alcuna esperienza associativa. Abbiamo un carattere riservato, non abbiamo mai fatto scelte che comportassero un’esposizione pubblica. Man mano che le attività hanno iniziato a prendere forma, crescere e moltiplicarsi, ne siamo stati sorpresi e felici. Ci ha dato molta gioia veder nascere e consolidarsi tante collaborazioni, fino a formare una rete di relazioni con le istituzioni – come l’amministrazione comunale – e con altre realtà del territorio, come sta avvenendo per esempio con Spazio Autismo, partner nell’organizzazione del festival, oppure con la scuola professionale Engim (Ente nazionale Giuseppini del Murialdo) di Valbrembo e Brembate Sopra”.

Chitina è tra i fondatori di un’emittente radiofonica, Rdb, la “Radio della Bassa Bergamasca” (www.radiodellabassa.it), che trasmette online, e adotta lo stesso principio di inclusione delle altre attività di Chitina artistica: “Abbiamo raccolto – racconta Vito – l’appello diffuso sui social da un giovane di Comun Nuovo, Gaetano Fabozzi, che sognava di realizzare una radio. Abbiamo pensato che fosse uno strumento formidabile per connettere e creare relazioni tra le persone, perciò abbiamo deciso di unirci a lui. Il comune ci ha dato una stanza dalla quale trasmettere”.

L’autismo è ancora, per molti, un pianeta sconosciuto. “Ci sono tante persone fra noi – conclude Vito – che hanno disturbi della relazione legati allo spettro autistico e sindrome di Asperger, più di quanto immaginiamo. A volte se ne parla ma molti sono ancora privi degli strumenti necessari per instaurare relazioni positive. Noi cerchiamo di cambiare la situazione partendo da gesti concreti e azioni culturali. La nostra esperienza ci ha spinto ad aprire gli occhi su una fetta di mondo, a capire quanto è importante lavorare insieme per dare a tutti la possibilità di esprimere al meglio le proprie potenzialità. Non è giusto chiedere solo ai ragazzi in difficoltà lo sforzo di adeguarsi alla società, bisogna impegnarsi per accoglierli e dargli spazio. Chi si mette accanto a loro in modo sincero e senza pregiudizi resta sorpreso da ciò che hanno da offrire, bisogna avere però la forza di fare il primo passo”.

Questa sera nella Sala Civica del Circolino di Città Alta è in programma il concerto di Veronica Rudian per Spazio Autismo, in occasione delle iniziative promosse per la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo (ne parliamo anche qui).