Gesù figlio dell’uomo. Meditazione teatrale con Ferruccio Filipazzi a Urgnano

con FerruccioFilipazzi, chitarra Claudio Fabbrini

“Gesù, figlio dell’uomo” è il filo conduttore della meditazione teatrale proposta dalla parrocchia Ss. Nazario e Celso Martiri di Urgnano, con il patrocinio e il contributo del Comune di Urgnano il 7 aprile alle 20,30.

È l’ultimo appuntamento del cammino quaresimale iniziato il 10 marzo dal titolo “Ecco l’uomo. E li amò sino alla fine”. 

L’ultimo appuntamento affida la riflessione sul tema al teatro, con la voce dell’attore Ferruccio Filipazzi a creare uno spettacolo site specific in dialogo con l’arte e la musica. L’ispirazione viene da testi di Khalil Gibran, e l’azione teatrale è accompagnata da musiche a cura della corale parrocchiale di Urgnano. Montaggio video a cura di Gianni Degani.

Di fronte all’opera “Pietà e scene della Passione di Cristo”

La meditazione si struttura sulla lettura iconografica dell’opera “Pietà e scene della Passione di Cristo”, opera di pregio di pittore veneto e non sufficientemente conosciuta. La tela è custodita nella chiesa parrocchiale di Urgnano e in questa occasione viene esposta straordinariamente fino a Pasqua.

Lo spettacolo indaga, attraverso un delicato lavoro di immagini video proiettate su un grande sudario, i gesti, gli sguardi e i volti dei personaggi raffigurati nelle scene della passione di cristo. L’opera diventa così una scenografia in movimento, fatta di impasto di colore e forza espressiva senza pari.

Unico attore in scena dello spettacolo è Ferrucio Filipazzi accompagnato dalla corale parrocchiale per creare uno spettacolo di comunità pensato insieme alla comunità di Urgnano.

Parole potenti per raccontare Gesù come modello per ognuno

La parola potente, immediata, poetica a raccontare Gesù nella sua dimensione autentica e naturale, modello per ogni uomo. Testimonianze di chi l’ha conosciuto bambino, ragazzo, uomo.

Chi è stato sfiorato e chi travolto dal Suo incontro. Gesù Figlio dell’uomo fu per Gibran la ricerca di una verità personale, emozionale, antidogmatica.

Questo atteggiamento può far pensare che il poeta libanese intendesse compiere un’operazione di segno contrario rispetto all’interpretazione “formale”. In realtà, nella prospettiva di Gibran, sottolineare in Gesù la dimensione umana non significava ridurne la statura, ma, al contrario, arricchirla e approfondirla.

Occasione comunitaria di riflessione, accompagnati dalla pubblica lettura in dialogo con le scene che, indagate come da una lente d’ingrandimento, diventano scene vive della passione di Cristo e il canto, come in una preghiera collettiva.

Le serate si svolgono nella Chiesa Parrocchiale di Urgnano (Piazza Libertà). La serata è a ingresso libero e gratuito. Obbligo di distanziamento e mascherina.