Papa Francesco: “La guerra è un oltraggio a Dio. La pace di Gesù non è mai armata”

“La pace di Gesù non sovrasta gli altri, non è mai una pace armata, mai!”. Lo ha esclamato il Papa, che nella parte finale dell’udienza di oggi, pronunciata in Aula Paolo VI, si è riferito ancora una volta alla guerra in Ucraina, come aveva fatto a più riprese dall’inizio del suo discorso.

“Le armi del Vangelo sono la preghiera, la tenerezza, il perdono e l’amore gratuito al prossimo, l’amore a ogni prossimo”, ha ribadito il Papa: “È così che si porta la pace di Dio nel mondo”.

“Ecco perché l’aggressione armata di questi giorni, come ogni guerra, rappresenta un oltraggio a Dio, un tradimento blasfemo del Signore della Pasqua, un preferire al suo volto mite quello del falso dio di questo mondo”, il monito per il conflitto in atto: “Sempre la guerra è un’azione umana per portare all’idolatria del potere”, ha aggiunto Francesco a braccio.

Pasqua come festa di pace e di passaggio

“Gesù, prima della sua ultima Pasqua, disse ai suoi: ‘Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore’”, ha ricordato il Papa: “Sì, perché mentre il potere mondano lascia solo distruzione e morte – lo abbiamo visto in questo giorni – la sua pace edifica la storia, a partire dal cuore di ogni uomo che la accoglie”.

“Pasqua è allora la vera festa di Dio e dell’uomo, perché la pace, che Cristo ha conquistato sulla croce nel dono di sé, viene distribuita a noi”, ha affermato Francesco: “Perciò il Risorto, il giorno di Pasqua, appare ai discepoli e ripete: ‘Pace a voi!’: questo è il saluto di Cristo vincitore, di Cristo risorto”. “Pasqua significa passaggio”, ha concluso il Papa: “È, soprattutto quest’anno, l’occasione benedetta per passare dal dio mondano al Dio cristiano, dall’avidità che ci portiamo dentro alla carità che ci fa liberi, dall’attesa di una pace portata con la forza all’impegno di testimoniare concretamente la pace di Gesù. Mettiamoci davanti al Crocifisso, sorgente della nostra pace, e chiediamogli la pace del cuore e la pace nel mondo”.